Quarantaquattrenne affetto da insufficienza respiratoria salvato dall’Ecmo team del Policlinico

Finisce a lieto fine la storia di un giovane paziente inizialmente ricoverato al Pugliese per una polmonite batterica.

Finisce a lieto fine la storia di un giovane paziente di 44 anni sottoposto a Circolazione Extra Corporea (ECMO) per dieci lunghi giorni, a causa di una gravissima forma di Insufficienza Respiratoria Acuta. Il paziente è stato inizialmente ricoverato presso l’Ospedale Pugliese Ciaccio a causa di una polmonite di origine batterica.

L’aggravarsi delle sue condizioni ha reso necessario il trasferimento presso l’UOC di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, l’unica in tutto il Centro Sud, insieme a Bari e Palermo, ad essere dotata delle professionalità e di risorse tecnologiche avanzate necessarie per l’utilizzo dell’ECMO. L’UOC di anestesia e rianimazione è stata riconosciuta dalla Regione Calabria quale centro di riferimento per l’Insufficienza Respiratoria Acuta, in quanto dotata di ECMO Team di cui fanno parte i docenti universitari Federico Longhini, Andrea Bruni ed Eugenio Garofalo e il dirigente medico Eugenio Biamonte.

L’ECMO è una procedura salvavita che consente di trattare le forme molto gravi di insufficienza respiratoria acuta attraverso l’utilizzo di un polmone artificiale.

Apprezzamenti dal commissario Straordinario dell’AOU Mater Domini Vincenzo La Regina per il risultato raggiunto. “Siamo già a lavoro – aggiunge La Regina – affinché la nostra equipe sia presto a disposizione delle altre Aziende della Regione Calabria e non solo, per trattare in sicurezza tutti quei pazienti che sviluppano forme molto gravi di insufficienza respiratoria e che altrimenti rischierebbero di avere una prognosi infausta”.