Periferie e politiche sociali; il nuovo approccio del Comune foto

Incontro tra l’assessore Lazzaro e il Terzo Settore per fondare un rapporto di reciproca collaborazione. Numerose le testimonianze del territorio

Fortemente voluto dal nuovo assessore al Welfare Venturino Lazzaro l’incontro con il molteplice mondo del Terzo Settore catanzarese è servito a iniziare un rapporto che, nelle sue intenzioni, dovrebbe avere cadenza periodica e semmai incrementato in coincidenza di eventi particolari. È stato più che altro un momento di presa d’atto del lavoro che le associazioni tutte svolgono incessantemente, mettendo a frutto “l’esperienza – si schermisce Lazzaro – che loro hanno e che io non ho”.

La sala della Biblioteca comunale De Nobili si è presto riempita, a conferma del robusto tessuto steso sul territorio cittadino da associazioni di volontariato, enti di formazione sociale e fondazioni, tutto il mondo che il legislatore riunisce sotto la sigla ETS, Enti del Terzo Settore. Ma anche il tavolo della rappresentanza istituzionale è stato molto frequentato, a conferma che l’interesse e la voglia di fare sono reciproche. Ad affiancare l’assessore c’erano il dirigente di settore Antonino Ferraiolo e i colleghi di giunta Marinella Giordano (Sicurezza), Donatella Monteverdi (Istruzione e Cultura), la vicesindaco Giusy Iemma che, intervenendo ha rilevato come di fronte alle “notevoli problematiche delle periferie c’è un welfare quasi assente eppure indispensabile. C’è da raccogliere le istanze che provengono dalle diverse associazioni e dalle diverse espressioni per migliorare la qualità di vita complessiva della comunità catanzarese”.

Pur dinanzi alle difficoltà complessive del settore, il dirigente Ferraiolo ha voluto rassicurare sulla “tenuta” dell’assessorato, sia dal punto di vista delle risorse umane, ultimamente rafforzata e con nuovi ingressi, sia delle risorse finanziarie, considerato che esistono diversi programmi già approvati e che vanno messi a regime, incrementando se mai la capacità di spesa.

Il problema di fondo, secondo il portavoce del Forum del Terzo settore, Giuseppe Apostoliti, è come fare funzionare i 32 Ambiti Territoriali che la riforma regionale ha normato nel 2018: “le difficoltà di avvio di Catanzaro quale Capo ambito sono analoghe a quelle che interessano tutti gli altri. Il Terzo settore non è controparte dell’Amministrazione ma vuole essere compartecipe delle scelte”.

Di notevole interesse le esperienze esperienziali riportate diretta mente dal territorio sul tema specifico delle periferie, sulle quali è emerso essere sbagliato considerarle un tutt’uno indifferenziato, quando ciascuna ha le sue peculiarità: Molto differenti per esempio le realtà insite tra il quartiere Corvo e il cosiddetto Isonzo 222, denominazione talmente indeterminata da far dire all’assessore Lazzaro essere già di per sé un’emergenza cui ovviare subito. Valga per tutte l’esperienza riportata da Isolina Mantelli, presidente del Centro calabrese di solidarietà, impegnata tra le altre – tante – cose sulla “povertà educativa che nei quartieri più disagiati ha un impatto enorme che dequalifica enormemente la qualità di vita. Più che lavorare sugli adulti meglio lavorare sui bambini. Parlo della nostra esperienza all’Aranceto dove stiamo lavorando con venti ‘maestre di condominio’. Sì, aiutiamo i bambini nel loro percorso educativo, ma nel contempo responsabilizziamo genitori che ce li affidano. Sui territori occorre costruire fiducia, non basta reprimere. Se vogliamo svolgere politiche sociali adeguate, tutti gli assessorati comunali devono lavorare di concerto. Inutile parlare di ricucire periferia r centro, per esempio, se i trasporti non funzionano”.

Alla riunione presenti realtà più strutturate come e le piccole associazioni che necessitano di maggiore ascolto. Negli ultimi due anni hanno patito molto, scontando forse un approccio selettivo della politica verso le associazioni più grandi. Occorre viceversa ascoltare tutti, e in questo senso la creazione di una Casa comune del Volontariato sarebbe cosa buona e giusta.