Gratteri apre le porte della nuova Procura

Il chiostro potrà essere utilizzato per eventi culturali e c'è il progetto per un parcheggio sotterraneo. Il procuratore: “Dopo la domanda per la procura di Napoli si è scatenata la macchina del fango”. E sulle ingiuste detenzioni: “Dato falso, nessuna da quando sono a Catanzaro”.

Sbaglia di grosso chi pensa che la domanda per la guida della Procura di Napoli possa coincidere con un seppur minimo calo di tensione rispetto al lavoro svolto a Catanzaro: il trasferimento è solo un’ipotesi, comunque lontana, e poi c’è ancora tanto da fare. Il procuratore Gratteri sa bene di essere “a scadenza” nel capoluogo calabrese, ma la voglia di fare è la stessa mostrata nel giorno del suo insediamento, il 16 maggio 2016. Una data da richiamare perché è la stessa in cui il magistrato manifestò l’idea di trasferire gli uffici della Procura nello stabile dell’ex ospedale militare, un antico convento del ‘400 inutilizzato da 12 anni.
Sei anni più tardi l’edificio è stato ristrutturato e restituito ad una fruizione pubblica, una perla in quella “cittadella giudiziaria” che prende sempre più forma intorno al vecchio palazzo di giustizia “Salvatore Blasco”. E’ da là che da giorni vengono trasferiti carrelli carichi di faldoni, mentre i magistrati inquirenti iniziano a lavorare nelle loro nuove stanze con vista sul tribunale. Duemila metri quadrati in più rispetto ai vecchi uffici – i cui locali ora entrano nella disponibilità della Corte d’appello che potrà così dismettere locali in fitto – e la possibilità per magistrati e personale di lavorare con maggiore efficienza e serenità.

Sono già in piena operatività gli uffici amministrativi e quelli aperti al pubblico, come quelli per la ricezione degli atti, lungo i corridoi che costeggiano l’antico chiostro del convento. Uno spazio, questo, di particolare pregio che, garantendo le condizioni di sicurezza, potrà essere valorizzato ospitando anche eventi culturali o musicali. “Quando proposi di realizzare la nuova procura qualche intellettuale di Catanzaro si oppose ritenendo che l’ex ospedale militare dovesse essere utilizzato come contenitore culturale – ricorda il procuratore Gratteri – ma senza ricordare che in città ci sono tre cinema chiusi e l’auditorium Casalinuovo chiuso per 360 giorni all’anno. In non vedo questa esigenza, anche se non conosco bene la città di Catanzaro, ma so che ci sono tanti luoghi di aggregazione, non mi pare siano sempre così affollati. Perché la proposta di realizzare un centro culturale non è arrivata negli anni precedenti, ma solo quando ho proposto la realizzazione della nuova Procura? Abbiamo realizzato un’opera bella e importante, recuperando un immobile che era fatiscente, consentendo anche un risparmio di 1,7 milioni sui fitti passivi”.

Gratteri procura

Gratteri percorre gli spazi ampi per gli uffici amministrativi, l’area del settore dibattimentale, mostra le sale di ascolto per gli avvocati, le piccole porte delle stanze dei sostituti che rivelano la nuova vita delle antiche celle dei monaci. E poi il gioiello eco-compatibile della nuova sala intercettazioni, architettura moderna che utilizza ferro e vetro, niente plastica, il prato sul tetto, la capacità delle pareti esterne di assorbire i raggi solari. La prima in Europa di questo genere. E tanta tecnologia su cui c’è il massimo riserbo.  “Mi piace l’idea che oltre a migliorare sul piano del lavoro questa Procura – spiega Gratteri – che per me è diventata molto efficiente e non è più la Cenerentola, siamo riusciti prima a realizzare un’aula bunker evoluta, anche sul piano tecnologico e dal punto di vista della sicurezza sanitaria con i mille posti a sedere distanziati per il covid, e poi questa procura. E’ un impegno che mi è costato molto, per i viaggi a Roma, per discutere, spiegare, convincere sulla bontà del progetto, e poi venire qui ogni due giorni durante la ristrutturazione per parlare con il direttore dei lavori o i muratori”.

Un progetto che nelle idee del procuratore Gratteri deve essere ancora completato: “Vogliamo realizzare un parcheggio sotterraneo per i dipendenti direttamente collegato alla rotatoria Gualtieri. I soldi già li ho trovati, servono cinque milioni di euro che potrebbero arrivare dal ministero dei Lavori pubblici e in parte dalla Regione Calabria. La bozza di progetto prevede 180 posti auto, oltre agli stalli per le moto e ai posti per i diversamente abili, e un ascensore interno direttamente collegato all’ufficio”. Entro fine anno avranno una nuova sede anche gli uffici della Procura Europea e quelli delle sezioni di Polizia Giudiziaria, che saranno ospitati nel prestigioso Palazzo Alemanni, messo a disposizione della Regione.

Tornando al possibile trasferimento a Napoli, Gratteri ha osservato come, “appena uscita la notizia della presentazione della mia domanda, dopo un periodo di relativa calma, alcuni giornali si sono letteralmente scatenati, diffamandomi, scrivendo notizie false, ma sono abituato”.

Non è ancora tempo di bilanci, quindi, “ma sotto covid abbiamo un record – spiega Gratteri –  siamo l’unica Procura d’Italia con segno positivo, l’unica che ha prodotto di più rispetto al periodo pre-pandemia, perché i dipendenti hanno potuto lavorare con tutti gli accorgimenti previsti dalla linee guida Inail”.

E alle critiche per il dato alto delle ingiuste detenzioni nel distretto, Gratteri replica: “E’ un dato assolutamente falso, una leggenda metropolitana. Il giorno in cui sono stato sentito dalla quinta commissione del Csm per la nomina a Commissario nazionale antimafia ho depositato preliminarmente una certificazione, che ho chiesto alla Corte d’Appello, dalla quale risulta che dal 16 maggio 2016 ad oggi, nel periodo storico in cui ho lavorato a Catanzaro, non c’è stata neppure una ingiusta detenzione. Posso dimostrarlo, il resto sono chiacchiere”.

Tante cose fatte, ma “c’è ancora tanto da fare, in Calabria come in tutta Italia”. “Di sicuro – conclude Gratteri – abbiamo recuperato un po’ di credibilità e di fiducia da parte della gente. Tanti cittadini erano prima sconfortati e sfiduciati, oggi cominciano a credere”.