Famiglie senza corrente elettrica a viale Isonzo 222, l’appello di don Biagio Amato

"Sindaco e Arcivescovo, si facciano portavoce verso chi di competenza perché venga modificata la legge che prevede l’allargamento della pena, con “trattamenti contrari al senso di umanità”"

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    RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

    Sono davvero amareggiato e indispettito. Ma impotente, dinanzi a diverse decine di famiglie che hanno subìto la perdita del reddito di cittadinanza perché un loro congiunto negli ultimi 10 anni ha commesso un particolare reato. Tutti sappiamo che la responsabilità penale è personale così come sappiamo che secondo la  nostra costituzione …le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

    Nel nostro caso addirittura si colpisce non solo la persona che ha commesso e spesso già espiato il reato ma si umiliano e affamano addirittura moglie, mamma, figli, sorelle e fratelli. Soprattutto in una fase storica drammatica come questa che stiamo vivendo tutti. E’ di ieri la notizia che le bollette di ottobre del gas e della luce saranno ancora più pesanti. Già da ora soprattutto a Viale Isonzo 222 alcune famiglie non hanno più la corrente elettrica e la sera accudiscono i loro figli alla luce di qualche candela e per l’igiene usano acqua fredda. Ma la sofferenza maggiore è rivedere i loro carrelli nei supermercati della zona mezzi vuoti.

    L’aumento del costo dei beni di prima necessità non permette loro di acquistare il minimo necessario per sopravvivere. Pochi giorni addietro ho ricevuto l’ultima telefonata da una mamma che chiedeva un aiuto per poter comprare la colazione ai 4 figli per poterli rimandare a scuola. La stessa donna qualche giorno prima così mi scriveva : non ce la faccio a stare senza luce… non posso fare la lavatrice, non possiamo vedere la TV, non possono fare una doccia i bambini,  … non posso accendere il forno… credetemi è dura… sono alla esasperazione più totale. Sono queste situazioni disumane che oggi mi portano a rivolgere un appello al Sindaco di Catanzaro perché provveda con somma urgenza a prendere visione di queste diverse decine di famiglie a cui è stato tolto il reddito di cittadinanza e a provvedere, tramite il Terzo Settore, a garantire sia il pagamento delle bollette e sia i generi alimentari di base.  

    Fra giorni l’Assessore alle Politiche Sociali potrebbe incontrare alcuni abitanti di Viale Isonzo così come mi ha confermato nell’ultima telefonata. Sappia che il primo ed il più grave problema che sarà rappresentato riguarderà proprio questo obbrobrio giuridico e sociale. Un appello anche al nostro Arcivescovo perché mobiliti la Caritas diocesana a favore di questi nuclei familiari. Ma soprattutto insieme, Sindaco e Arcivescovo, si facciano portavoce verso chi di competenza perché venga modificata la legge che prevede l’allargamento della pena, con “trattamenti contrari al senso di umanità” ( art. 27 Costituzione) anche e soprattutto ai familiari di chi ha compiuto certi reati negli ultimi 10 anni.

    Don Biagio Amato

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