In scena la vita delle comunità parrocchiali in onore di Santa Teresa di Gesù Bambino

Una sala gremita ha assistito allo spettacolo inedito “All'ombra del Campanile” nella parrocchia di Giovino che ha festeggiato la Santa Patrona

Una sala gremita ed entusiasta quella che ha assistito allo spettacolo inedito “All’ombra del Campanile”, opera semiseria sulla vita delle comunità parrocchiali, ideata in onore della Santa Patrona, Santa Teresa di Gesù Bambino, nel 25° anniversario della nascita della parrocchia che, 1° ottobre del 1997 ,veniva infatti eretta dal compianto Arcivescovo Mons. Antonio Cantisani.

Un’originale e briosa opera in 10 scene, create dal poliedrico e geniale Francesco Scozzafava, in cui sono stati presentati episodi di vita vissuta nell’ambito delle diverse realtà parrocchiali.
Un copione liberamente tratto dal libro “Con il dovuto rispetto”, scritto da Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano e suggerito da Don Ivan Rauti, parroco della Chiesa di Santa Teresa di Giovino e grande fautore dell’ormai collaudato Laboratorio teatrale dell’omonima Chiesa, che si è distinto già per diversi lavori magistralmente guidati dalla prof.ssa Maria Antonietta Arcuri che ha coordinato anche la regia di questa bellissima opera. Una raccolta di bozzetti di vita parrocchiale disegnati con grande ironia, un mondo con tanti difetti perché fatto da persone con i propri limiti, eppure ricco di umanità ed aperto a tutti. Le coreografie sono state curate dalla prof.ssa Angela Cimino.

Naturalmente non sono mancati riferimenti alle indimenticabili sequenze di film con Totò e Peppino, Bud Spencer e Terence Hill, Nino Frassica ed altri, creando inoltre parodie di programmi televisivi, canzoni, sigle di cartoni e sceneggiati, legati tra loro attraverso una trama inventata, arricchita con suggerimenti di ogni tipo da parte degli stessi attori.

Un momento di puro spettacolo, originato da un forte desiderio di ricominciare, dopo tre anni di fermo forzato, causa covid. Insomma, una splendida performance interpretata da 50 interpreti, di età tra i 6 e i 60 anni, che ha voluto essere un invito a ricreare quella rete di complicità umana che a volte sembra mancare specialmente negli ultimi tempi.
In fin dei conti ..”il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita”.
(Eduardo De Filippo)