Primi passi per il centro di ascolto per alunni a Maida

Obiettivo: costruire ponti con le nuove generazioni in palese difficoltà sul piano relazionale dopo due anni di isolamento

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Muove i suoi primi passi il Centro di ascolto per alunni di Maida e anche di Vena di Maida. Obiettivo: costruire ponti con le nuove generazioni in palese difficoltà sul piano relazionale dopo due anni di isolamento.

L’iniziativa è animata dall’associazione d’Arma “Anget Fanfara“ delegazione regionale Sicilia, con al comando il tenente Gaetano Rocco Faga, presente già da tempo sul territorio. Lo sportello di ascolto e inclusione sociale si avvale delle competenze di un team di psicologi e assistenti sociali, fortemente voluto dal sindaco Salvatore Paone   e dall’Amministrazione comunale di Maida così come anche dal Dirigente scolastico Giuseppe De Vita

“Il Centro d’ascolto è uno spazio – si legge motivazioni del progetto di inclusione sociale- di apertura, di lavoro, di accompagnamento, di sostegno emotivo e psicologico, di tessitura di relazioni. Attraverso l’attenzione ai più deboli, intende promuovere accoglienza, relazioni umane stabili, percorsi d’integrazione, di reinserimento e di promozione delle risorse personali e comunitarie nascoste.L’ascolto non è un momento passivo della comunicazione, non é solo apertura all’altro, ma è atto creativo che instaura una confidenza quale con-fiducia tra ospitante e straniero e/o soggetto chiunque esso sia .L’ascolto è un sì radicale all’esistenza dell’altro come tale; nell’ascolto le rispettive differenze si contaminano, perdono la loro assolutezza, e quelli che sono limiti all’incontro possono diventare risorse per l’incontro stesso.

Quindi ascoltare una persona non equivale dunque a informarsi su di lui, ma significa aprirsi al racconto che egli fa di sé per giungere a comprendere nuovamente se stessi:così  la persona non abita tra di noi, ma abita con noi.

Pertanto, quella persona cessa di essere estraneo o diverso quando noi lo ascoltiamo nella sua irriducibile diversità.”L’Anget fa incetta di encomi a Madia e dintorni per il lavoro svolto finora, anche per  l’esclusiva dell’inserimento della lingua dei segni come inclusione sociale, e come attività scolastica innovativa.

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