La settimana in borsa, 28 aprile 2014

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    Navigando in rete alla ricerca di notizie e di commenti sull’attuale fase che stanno attraversando i mercati azionari, la cosa che si percepisce immediatamente è l’incertezza su ciò che accadrà nel breve termine ed infatti mi è capitato di leggere articoli di blasonati giornalisti economici annunciare dapprima imminenti ribassi e subito dopo imminenti rialzi.

    Premesso che diffido sempre dei commenti di coloro i quali commentano i mercati dall’esterno senza operare in essi, la cosa ancor più strana che leggo in queste ore è “… sono ormai settimane che non esiste un trend definito oltre 1- 2 giorni e questo rende difficoltosa l’operatività …”.

    Se analizziamo il grafico dell’indice ftsemib a 30 giorni (riportato in basso), la situazione che emerge è invece a mio avviso abbastanza chiara e soprattutto non è affatto vero che l’indice non sta muovendosi in trend operativamente profittevoli :

    1. Il 4 aprile il ftsemib ha segnato un max relativo a 22210

    2. Successivamente è partita un’onda ribassista che ha segnato un minimo relativo a 20858 (correzione di oltre il 6% !!!!)

    3. È poi partita una nuova onda rialzista che si è arrestata per ben tre giorni consecutivi a ridosso dei 22000 punti (rimbalzo di oltre il 5% !!!!)

    4. È attualmente in corso una nuova onda ribassista

    Le cose che potrebbero accadere ora sono sostanzialmente due : o l’indice riconquista rapidamente i 22000 punti (ed in tal caso è facile che salga fino a segnare nuovi massimi relativi), oppure andrà ad attaccare il minimo dei 20858 (la cui rottura ribassista dovrebbe provocare una ulteriore discesa in area 20000).

    Come sempre ripeto, il dono di prevedere il futuro andamento dei mercati azionari purtroppo non lo possiedo ma quando leggo sciocchezze come quella riportata sopra, l’idea che ci siano parecchi investitori fai da te che pendono dalle labbra (anzi dalla tastiera) di certi sedicenti professionisti del settore che non riescono a far sfruttare ai propri clienti movimenti dell’indice di circa il 6 % mi lascia quantomeno perplesso

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