Investire in borsa : venerdì 3 ottobre 2014

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    Mentre le tensioni in Ucraina e ad Hong Kong non sono riuscite nei giorni passati ad indebolire più di tanto i listini azionari, le parole pronunciate ieri da Mario Draghi che ha affermato che lo strumento del Quantitative Easing verrà si usato dalla BCE ma non necessariamente nell’immediato, hanno affossato i listini azionari europei con il nostro indice in flessione di quasi il 4%.

    Dopo quasi 20 anni di lavoro nei mercati finanziari sono arrivato al convincimento che non è quasi mai il vero significato delle notizie che vengono diffuse a muovere i mercati bensì è la speculazione che decide se dare enfasi o meno a tali notizie al fine di provocare predeterminati movimenti sui listini.

    Quando ieri Draghi ha parlato, gli operatori finanziari (che già sapevano che i listini europei si trovavano in una situazione grafica che imponeva una rapida partenza verso l’alto oppure una rapida discesa) hanno velocemente iniziato a vendere perché in quel momento era la scelta più semplice per lucrare.

    Il fatto che Draghi non abbia ravvisato l’urgenza di intervenire con lo strumento straordinario del Q.E. che rappresenta forse l’ultima cartuccia a disposizione della BCE per risollevare l’asfittica economia europea e che probabilmente prima di usarla voglia vedere se nel frattempo si concretizzano i benefici del forte indebolimento dell’euro avvenuti in queste settimane non è importato a nessuno.

    Agli speculatori probabilmente importa di più sapere che gli indici europei hanno una serie di gap da chiudere al ribasso (18160 sul ftsemib) o che graficamente la rottura di un minimo importante come quella avvenuta ieri fa girare al ribasso i trading system con probabili nuove ondate di vendite nei prossimi giorni.

    Piaccia o non piaccia i grossi operatori finanziari (la c.d. speculazione finanziaria) operano così : oggi tutti pronti a saltare nel trend ribassista, domani tutti pronti a risalire su quello rialzista senza neanche chiedersi se lo scenario macroeconomico è di nuovo migliorato.

    Personalmente ritengo che con una politica monetaria espansiva in atto i listini europei non abbiano enormi spazi di discesa bensì penso che eventuali discese siano solo occasioni di acquisto di azioni, ma poiché come diceva un vecchio saggio “le chiacchiere stanno sempre a zero” per ora anche io mi accodo ed adeguo al trend ribassista in attesa (spero e penso breve) di tempi migliori.

     

    Alessandro D’Elia (trader professionista)

     

    Per info e chiarimenti : alexdelia@tiscali.it

    ALL’ATTENZIONE DEI LETTORI :

    Il sottoscritto dichiara che la presente rubrica ha uno scopo meramente informativo e non intende rappresentare in alcun modo una sollecitazione al pubblico risparmio.

     

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