Investire in borsa : 16 marzo 2015

Più informazioni su


    Così come avevo facilmente previsto negli ultimi commenti (non perché sia bravo a prevedere il futuro ma solo perché c’erano e ci sono troppi elementi a spingere i listini verso l’alto), i mercati azionari europei spazzano via ogni resistenza grafica e mettono a segno corposi guadagni : il ftsemib da inizio anno sale ad oggi di oltre il 20%.

    L’impegno di Mario Draghi ad inondare grazie al quantitative easing il sistema finanziario europeo con ben 60 mld di euro al mese (almeno fino a settembre 2016), i primi segnali di ripresa economica provenienti dall’area euro, il forte deprezzamento dell’euro (diretta conseguenza del q.e.), i tassi di interessi così bassi da rendere poco attraenti gli investimenti in titoli di stato, il ridimensionamento del prezzo del petrolio, sono tutti elementi che forniscono e forniranno per parecchi mesi il carburante necessario per la crescita dei listini azionari europei.

    Se paragoniamo la performance delle borse europee (indice eurostoxx50) con quella della borsa statunitense (indice S&p 500) emerge che mentre quest’ultima dai minimi del 2009 ha fatto segnare ad oggi uno strabiliante rialzo di oltre il 200%, l’indice europeo ha invece fatto segnare solo un rialzo di poco superiore al 100%.

    Senza voler accendere facili entusiasmi (anche perché in borsa a cullarsi sugli allori e ad abbassare la guardia si finisce sempre col perdere i soldi), da tale comparazione emerge che se l’Europa saprà uscire dall’attuale fase di stallo economico così come hanno saputo fare gli USA (anche lì grazie ad un’imponente politica monetaria espansiva attuata dalla FED) , il potenziale rialzo dei listini azionari europei è molto ma molto significativo e nei prossimi mesi (magari l’anno prossimo) non mi meraviglierei di trovare il nostro indice ftsemib a ridosso dei 30000 punti.

    E’ altamente probabile che a breve i listini azionari vadano incontro ad una fase correttiva o comunque di consolidamento dei rialzi fin qui maturati (fase indispensabile per consentire a parecchi investitori ritardatari di entrare sul mercato attirando quindi nuovi capitali indispensabili per i futuri rialzi), ma sono convinto che per parecchio tempo i ribassisti si accontenteranno di brevi ritracciamenti.

    Ricordo ai lettori che nei sistemi economici e finanziari possono intervenire sempre variabili oggi non considerate (ad esempio l’aggravarsi della questione greca con una sua eventuale uscita dall’euro) perciò l’investitore deve sempre mantenere la lucidità per capire (ed in questo l’analisi grafica è un aiuto impareggiabile) quando la giostra si sta fermando e bisogna saltare giù prima che questa inizi a girare nel senso opposto.

    Alessandro D’Elia (trader professionista)

    Per info e chiarimenti : alexdelia@tiscali.it

    ALL’ATTENZIONE DEI LETTORI :

    Il sottoscritto dichiara che la presente rubrica ha uno scopo meramente informativo e non intende rappresentare in alcun modo una sollecitazione al pubblico risparmio.

    Più informazioni su