Mgff, tra Mastandrea, Purgatori e Francesca Reggiani

Il resoconto della quinta serata della rassegna diretta da Gianvito Casadonte 


«Non mi sarebbe piaciuto fare un film con un regista come me», questa volta pare che lo pensi davvero, Valerio Mastandrea. Mattatore della quinta serata del Magna Graecia Film Festival, ieri nell’area del Porto, l’attore e ora regista ha ammesso di essersi riconosciuto in quella tipologia di registi che da attore non ha mai troppo sopportato. Paradossi a parte, il clima che già si era percepito nella conferenza stampa del mattino, e in seguito anche alla proiezione serale, è sembrato molto di squadra, con gli interpreti del film concordi sull’atmosfera di cordialità e reciproco supporto, in alcuni momenti fondamentale nell’affrontare tematiche non da poco, come quelle del film “Ride”, prima fatica dietro la macchina da presa di Mastandrea.

E’ un’analisi di come una famiglia può affrontare un lutto importante, nel caso specifico, un funerale pubblico – la morte è frutto di un incidente sul lavoro, quindi con una certa eco mediatica -, e su ciò che ci si aspetta e ciò che veramente si prova, nell’intimo. «Quindici anni fa ci furono casi piuttosto eclatanti – ha raccontato Mastandrea al numeroso pubblico presente alla proiezione del film -, la stampa se ne occupò molto. E mi ritrovai con delle interviste a donne che avevano perso padri, mariti, fratelli. Mi sono chiesto circa il loro destino, una volta che l’attenzione mediatica fosse venuta meno. Mi chiedevo se avessero trovato la forza per tenere per sé il dolore, in maniera privata».

Di fianco a Mastandrea, presentati come sempre da Carolina Di Domenico, che ben si è prestata alle punzecchiature continue del regista, ci sono state alcune tra le interpreti del film: Chiara Martegiani, che nel film è la protagonista Carolina, e poi ancora Milena Vukotic e Milena Mancini.

La quinta serata del Festival si era aperta con la sezione Magna Graecia Book, con il direttore artistico Andrea Di Consoli e il direttore artistico e ideatore Gianvito Casadonte che hanno consegnato il premio Libro d’oro alla carriera del maestro orafo Michele Affidato ad Andrea Purgatori e Francesca Reggiani, rispettivamente protagonisti delle presentazioni dei loro libri, “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins) e “Sono italiana, voglio smettere” (Ultra), nel tardo pomeriggio. A Valerio Mastandrea, il cui film è in concorso, è andato il premio del maestro Vigliaturo, consegnatogli da Tommaso Megna. A Francesco Pannofino è andato il Premio Caralabria dedicato alla memoria del maestro Vittorio De Seta, consegnato da Vera Dragone, nipote del regista naturalizzato calabrese, e Andrea Dominijanni, presidente di Legambiente Catanzaro.

Carmen Loiacono