Teatro in Calabria, a giugno il tavolo tecnico con la Regione

Il coordinamento del CreSco Calabria incontrato il vice presidente Spirlì per discutere delle criticità del settore dello spettacolo dal vivo

Dovrebbe avviarsi entro la prima metà di giugno l’istituzione di un Tavolo tecnico per il teatro. E’ il primo importante passo ottenuto dai rappresentanti del Cresco Calabria – Coordinamento delle realtà della scena contemporanea – che hanno incontrato nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura e vice presidente della Regione  Nino Spirlì. L’incontro è nato dalla presentazione della petizione – sostenuta da circa 1200 firme online – dello stesso Cresco Calabria, “Un futuro sostenibile per il teatro e la cultura. Fiori sulle macerie”, redatto a seguito delle aumentate difficoltà per il settore degli spettacoli dal vivo, a causa dell’emergenza Covid-19. In realtà sul tavolo del confronto, che pare abbia gettato le basi per una proficua collaborazione tra le parti, c’era la proposta di mettere a sistema lo spettacolo dal vivo regionale, iniziando proprio dall’applicazione della Legge 19, attualmente ferma esclusivamente ai finanziamenti per la produzione e le residenze artistiche.

Queste, è stato detto nel corso dell’incontro, verranno finanziate con fondi ordinari per il 2020, per un investimento pari a 450mila euro (360mila per produzione e 90mila per residenze), a fronte dei 550mila del 2019 e dei 950mila dell’anno precedente, praticamente meno della metà: una notizia non propriamente buona che non chiarisce il futuro dei 2milioni di euro per la produzione, inseriti nei capitoli straordinari della Legge 19, quelli finanziati dai Fondi Pac, e che mette a rischio gran parte delle imprese teatrali che producono. Da qui le perplessità da parte degli operatori teatrali che si chiedono quale logica ci sia e in quale direzione voglia andare una politica culturale sul teatro, se si pensa di finanziare i capitoli straordinari della Legge (formazione, circuitazione, festival, progetti speciali), quattro volte di più dei capitoli ordinari (produzione, residenze), che sono l’asse portante del sistema teatrale calabrese. Per quanto riguarda il Finanziamento della Legge 19, è stato confermato dall’assessore Spirlì che le linee esecutive seguiranno quelle del MiBact, sia per quanto riguarda il riconoscimento dei contributi del 2019, sia per il lancio del nuovo Triennio di finanziamento che sarà posticipato alle annualità dal 2022 al 2024. Di fatto si salterà un anno, con il 2021 a fare da ponte.

I tagli, va detto, potrebbero non finire qui. Per via dell’emergenza sanitaria, è stata messa in dubbio la possibilità dell’uscita dei Bandi per eventi culturali per il 2020 – anche se una minima speranza che a fine anno possa accadere qualcosa, Spirlì l’ha voluta mantenere -;  il rischio, sottolineano i rappresentanti del Cresco, è che slitti completamente anche questa al 2021 a causa di una proroga per i bandi 2019, appena usciti, prevista per il 31/08/2021.

Un altro punto a favore  delle compagnie teatrali, almeno nelle intenzioni, è l’impegno dimostrato da parte della dirigente generale Sonia Tallarico e della dirigente di Settore Maria Antonella Cauteruccio a una semplificazione burocratica attraverso la valutazione di una digitalizzazione delle pratiche e lo snellimento delle procedure amministrative.

In conclusione, per saperne di più e meglio e per sapere come si passerà ai fatti, bisognerà aspettare il Tavolo tecnico: lì ci saranno le carte in regola per chiarire tutte le altre tematiche rimaste in sospeso e capire quali decisioni saranno prese in merito alla formazione che Spirlì – che conosce bene l’esperienza della Scuola di Palmi – vuole fortemente perseguire attraverso l’istituzione, ha anticipato, di una Scuola regionale di alta formazione teatrale, con vocazione extra-regionale, sia per le docenze, sia per i fruitori.

in foto il teatro Masciari