Il cinema comunale di Catanzaro riapre al pubblico con “Regina” di Alessandro Grande

Giovedì 27 maggio il regista catanzarese sarà in sala per presentare il suo primo lungometraggio

Il Cinema Teatro Comunale riapre dopo il lungo stop forzato dell’emergenza covid e lo fa scegliendo un titolo  fortemente legato alla città e al territorio. Il primo film del 2021 che si potrà gustare in presenza nella storica sala è “Regina”, l’opera prima del regista catanzarese Alessandro Grande. Una scelta significativa annunciata sui social dall’esercente Francesco Passafaro che, per il ritorno degli spettatori al cinema, ha puntato sull’omaggio ad un autore emergente che, in pochi anni, ha saputo conquistare la ribalta nazionale. Dopo il David di Donatello per il corto “Bismillah” – riconoscimento che fu celebrato con un incontro aperto alla città proprio al Comunale tre anni fa – è arrivato ora il salto nel lungometraggio con  quello che è stato l’unico titolo italiano in concorso nella selezione ufficiale del Torino Film Festival.

La prima di “Regina” in Calabria sarà giovedì 27 maggio alle 20.30: sarà presente in sala anche lo stesso Grande, che coordinerà nelle settimane a venire, sempre al Comunale, anche un laboratorio dedicato al mondo del cortometraggio. Il film resterà in programmazione fino al 30 maggio, con due proiezioni alle 18.30 e alle 20.30. Per l’occasione, i biglietti saranno di 5 euro per tutti, con la volontà di festeggiare il ritorno al cinema in compagnia di un talento della città.

Generico maggio 2021

La storia di “Regina” che oscilla tra film di genere e romanzo di formazione e ritrae una Calabria insolita e personale, tra le montagne della Sila, lontana dagli stereotipi. Regina, interpretata dalla giovane e promettente Ginevra Francesconi, ha 15 anni e sogna di fare la cantante. A supportarla c’è suo padre Luigi, Francesco Montanari, che è tutta la sua famiglia dato che Regina ha perso la madre anni prima. Il loro è un legame fortissimo, indissolubile, almeno fino a quando, un giorno, un episodio imprevedibile cambierà le loro vite.

“Regina” racconta un conflitto generazionale giocato sul terreno della colpa e delle responsabilità, una grande occasione di promozione per la regione e i suoi set naturalistici.