L’Istituto Tchaikovsky compie 20 anni. Gli appuntamenti speciali per festeggiarlo

Illustrati dal maestro Filippo Arlia, direttore della Orchestra filarmonica della Calabria e dello stesso istituto

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Cinque appuntamenti in tre differenti location per festeggiare il suo secondo compleanno “tondo”. E’ l’Istituto Tchaikovsky che quest’anno spegne le sue prime 20 candeline e lo fa con ciò che gli riesce meglio, suonare. Dal 23 al 27 novembre infatti tra Palazzo de Nobili, l’auditorium Casalinuovo e il Teatro Politeama ci saranno una serie di esibizioni che vedranno come protagonisti anche alcuni degli stessi allievi dell’Istituto, come ci ha anticipato il maestro Filippo Arlia, direttore della Orchestra filarmonica della Calabria e dello stesso Tchaikovsky.

Il programma dei concerti

Si comincia il 23 novembre, alle ore 18.00 a Palazzo de Nobili con  “RestArt breathing”, con il Tchaikovsky sax ensemble diretto da Danilo Russo, «uno dei punti di forza del Conservatorio», ha commentato Arlia. Il giorno successivo, mercoledì 24, sarà il turno sempre nelle sede municipale dei pianisti Francesco Guida, Jovanny Pandolfo, Maria Scalzo e Daniele Di Maria, mentre il 25 novembre alle 19.30 al Casalinuovo ci saranno i cameristi dell’Orchestra filarmonica della Calabria che eseguiranno musiche di Wolf Ferrari, Stravinsky, Mahler, Spohr in una serata a cura di Alfredo Luigi Cornacchia, con direttori Sabrina Pugliano, Francesco Allegra, Marco De Gori, Mattia Stefano, Giuseppe Maio. Venerdì 26 ci si sposterà al Teatro Politeama per “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini: «E’ riadattato in forma breve – ha spiegato il direttore Arlia -, ci saranno costumi e regia (di Francesco Villella, ndr), ma senza la scenografia ed è con l’accompagnamento del pianoforte» con collaboratore Amedeo Lobello e accompagnatori Maria Scalzo e Daniele Di Maria.  Si tratterà di un laboratorio lirico, prodotto dal Dipartimento di Canto e teatro musicale con le insegnanti di canto Teresa Cardace, che ne ha curato anche il riadattamento e la guida all’ascolto, e Maria Laura Martorana. 

Chiuderà i festeggiamenti del ventennale il concerto dell’Orchestra filarmonica della Calabria diretta dallo stesso Arlia del 27 novembre al Teatro Politeama per l’inaugurazione della stagione teatrale 21/22. «Apriamo la stagione del Politeama, ma chiudiamo il nostro ventennale con Boris Petrushansky, uno dei maggiori pianisti russi che vivono oggi in Italia e che insegna all’Accademia di Imola – ha illustrato il direttore -. Il Concerto sarà registrato per RaiRadioTre e anche per la copertina di Amadeus sul quale sarà distribuito in esclusiva a Natale. Inauguriamo il Teatro con il Concerto n.1 di Tchaikovsky, una delle colonne portanti del suo repertorio». E di sicuro sul palco del Politeama non sarà l’ultimo appuntamento della stagione, gli altri «saranno annunciati nel corso della conferenza stampa di presentazione del cartellone 2021/2022, con il sovrintendente Casadonte e il direttore generale Costa», che si terrà domattina. 

Il Conservatorio 

L’Istituto Tchaikovsky conta oggi «una comunità di 800 studenti. Penso che l’offerta formativa del Conservatorio sia molto completa perché presenta 35 corsi di primo livello e 24 di secondo livello, e questo è importante per potere dare ai ragazzi l’opportunità di studiare ciò che meglio credono», ci ha detto Arlia. «Negli ultimi anni abbiamo realizzato il primo festival radiofonico in collaborazione con la Rai, il primo in Calabria, abbiamo raggiunto la quarta edizione della stagione sinfonica al Teatro Politeama», ma c’è ancora tanto da fare. In merito «al Palazzo Stella stiamo aspettando le ultime cose da fare per consacrare il Conservatorio: Catanzaro è l’unico capoluogo a non averne uno e questo vuoto deve essere assolutamente colmato a breve termine. Il presidente del Consiglio di amministrazione del Conservatorio Salvatore Barresi – ha detto ancora -, ha incontrato nelle scorse settimane il responsabile della Provincia, l’architetto Gianmarco Plastino, il quale ci ha detto che si sarebbe impegnato entro il 15 novembre a fornirci l’agibilità museale di Palazzo Stella, perché al momento non ce l’ha, quindi il prossimo passaggio è proprio questo». 

Verso un’Orchestra stabile

L’orchestra è stata fondata nel 2011,«sostenuta e finanziata dal Conservatorio», ha spiegato. «Vorremmo essere promotori del progetto di un’Orchestra stabile, adesso i musicisti sono a contratto. E’ un sogno che spero si possa realizzare perché purtroppo gli ultimi anni hanno visto un avvicendarsi di governi regionali praticamente ogni anno diversi e questo ci ha messo in difficoltà: non siamo riusciti a portare a compimento certe idee che abbiamo discusso con la Giunta Santelli. Ora vedremo cosa succederà – ha affermato -. Spero che la Giunta Occhiuto abbia la sensibilità di capire che la musica classica deve far parte a livello culturale del tessuto sociale di una regione come la Calabria che invece è sempre fanalino di coda in ogni ambito». «Dal 2011 ad oggi l’istituto Tchaikovsky ha impegnato dal proprio bilancio suppergiù 400mila euro all’anno per sostenere questo progetto dell’Orchestra. Nessun ente calabrese negli ultimi dieci anni ha impegnato dal punto di vista finanziario, ma anche delle risorse umane così tanto per sostenere un progetto del genere».

La comunicazione e il “caso” del concerto di Simona Molinari 

Nel corso dell’ultima stagione sinfonica, lo scorso giugno, sui social e non solo ci sono state lamentele sulla scarsa comunicazione degli appuntamenti della stessa con riferimento soprattutto al concerto di Simona Molinari che si è tenuto al Parco della Biodiversità. «Ho seguito le polemiche che ci sono state in merito, ma bisogna conoscere i dettagli prima di parlare. Anche chi ha portato l’argomento in Consiglio comunale non è a conoscenza di questi dettagli, è stata una polemica sterile e demagogica. La nostra Stagione sinfonica è iniziata a fine maggio – ha spiegato -, quando siamo usciti fuori da un periodo di paura e siamo stati buttati subito sul palcoscenico, era difficile pensare a una comunicazione quando sapevamo che poi la gente non sarebbe potuta entrare». Per quanto riguarda il concerto della Molinari, nello specifico, «quando lo abbiamo fatto, al Parco, la procedura “Covid” permetteva l’ingresso a sole 300 persone», per cui «la pubblicità non è stata fatta perché con il solo passaparola abbiamo subito riempito su prenotazione i  300 posti. Avremmo dovuto fare pubblicità per fare venire la gente e poi mandarla a casa? Con la Molinari la gente è rimasta fuori già senza che venisse pubblicizzato l’evento». «E’ inutile andare a investire una cifra in promozione per attirare un pubblico che poi non può entrare. E stiamo parlando del bilancio di un ente pubblico che non ha finanziamenti, perché in quest’anno solare non abbiamo avuto alcun tipo di finanziamenti da enti locali: abbiamo risparmiato sulla pubblicità e i soldi risparmiati li abbiamo dati ai giovani musicisti per farli lavorare, tutto qua». 

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