Storie di violenza di genere messe in scena in “L’ultimo appuntamento”

Tutto esaurito nuovo spettacolo di NuovaScena in programma ieri sera sul palco del Nuovo Supercinema

Tante figure femminili portate in scena da sette interpreti, tutte vestite di nero, con un chiodo o un grintoso indumento di pelle, tutte accomunate dalla violenza di genere. Se non l’hanno subita ne offrono comunque un quadro – come la giornalista di scena che riporta dati e statistiche, oltre a ribadire il servizio del 1522, istituito nel 2006 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri -, e ne rivelano gli aspetti più agghiaccianti, come anche quei campanelli d’allarme che dovrebbero mettere in guardia tutte, o tutti, perché anche gli uomini non siano estranei a quello che è un dramma che coinvolge l’intera società. E’ questo “L’ultimo appuntamento”, il nuovo spettacolo di NuovaScena in programma ieri sera sul palco del Nuovo Supercinema, ma è anche molto di più. 

L'ultimo appuntamento

Con un bel tutto esaurito, dirette da Romina Mazza – anche lei in scena -, Azzurra Conforto, Daria Mirante Marini, Ilenia Pia Ciambrone, Maria Rita Galati – giornalista anche nella vita -, Roberta Paparazzo, Stefania Rotundo e Vanessa Curto, tra una risata, una lacrima, qualche canto e passo di danza hanno dato voce a varie donne e alle loro drammatiche vicende di quello che viene definito un amore distorto, ma che amore non è. La penna di Mazza ha saputo raccontare queste storie evidenziandone i tratti comuni, molto comuni, troppo spesso tra le mura domestiche, che possiamo riconoscere in tante e di fronte ai quali anche i maschietti sono chiamati in causa: il messaggio è stato molto chiaro e ribadito in più occasioni, se vogliamo che cambi davvero qualcosa bisogna cominciare dall’educazione, fin da piccoli. Insegnare ai bambini, maschi e femmine, il rispetto dell’altro, la cura di chi ci sta a fianco, e non cosa sia l’amore – quello si impara da soli -, ma almeno a capire cosa non lo è, è fondamentale.

E’ un obiettivo che NuovaScena aveva già promosso cinque anni fa con uno spettacolo che in qualche modo è il genitore de “L’ultimo appuntamento”, “Barbablù” ispirato alle figure femminili ritratte da Serena Dandini in “Ferite a morte”, a cui qualcuna delle interpreti presenti ieri sera al Nuovo Supercinema aveva pure già collaborato, e che potrebbe davvero essere perfetto, incisivo al punto giusto, da portare nelle scuole, visto che di violenza di genere tanto si parla. 

Va poi sottolineata una importante novità rispetto ad allora ed è nella compagnia: L’ultimo appuntamento è stato il primo spettacolo uscito con il nome La compagnia di Irene, dedicato alla giovane aspirante attrice allieva del laboratorio di NuovaScena, scomparsa pochi anni fa. Il suo ricordo è stato affidato alle parole di Salvatore Conforto, a fine serata: «Aveva occhio per il teatro, sarebbe stata una grande regista. Ce la portiamo sempre dentro e non la scorderemo mai».