Domenico Marchetti: finalmente il Catanzaro

Le prime parole da giallorosso per il nuovo difensore: negi anni passati più volte ero stato vicino a concludere l'accordo ma tutto era sfumato in extremis. So di essere in una piazza esigente

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    Spalle larghe, lunghi capelli biondi, atteggiamento deciso e arcigno già nei primi interventi (per informazioni, chiedere ad Infantino): guardandolo giocare per la prima volta ieri, nella sgambata di fine allenamento del “Ceravolo”, i circa trecento tifosi stipati nel settore tribuna non hanno potuto fare a meno di pensare ad un vichingo. Fisionomia tipica della gente dei mari del nord, carta d’identità che rivendica la fiera appartenenza di nascita al profondo Sud: così si è presentato Domenico Marchetti, nuovo centrale difensivo giallorosso, bloccato dal diesse Doronzo dopo il grave infortunio che ha messo k.o. il titolare Di Nunzio. Per farlo arrivare a Catanzaro è bastata una sola telefonata, da pugliese a pugliese, e nel giro di pochi giorni tutti i dettagli sono stati perfezionati, fino alla firma, l’ufficializzazione e il primo allenamento di ieri. «Arrivo qui dopo tante occasioni sfumate – ha affermato il centrale al primo incontro con i cronisti – Negli anni passati siamo stati diverse volte vicini alla chiusura con il club giallorosso ma per una cosa o per l’altra non siamo mai riusciti a definire. Lo abbiamo fatto quest’anno e sono contento: ho trovato una società con le mie stesse ambizioni, ricca di stimoli e con un nuovo progetto a medio-lungo termine; spero di poter dare una mano e ce la metterò tutta per dare il massimo». L’arrivo alla corte di mister Erra sembra averlo caricato a dovere dal punto di vista emotivo: «Mi trovo in una piazza esigente, in cui ci si aspetta tanto e bisognerà dare tanto; spero di accontentare i tifosi e di trovare fin da subito la giusta complicità con i compagni. Il mister? Una fortuna potersi allenare con chi ti stima e ti ha sempre voluto». Difensore centrale – capace di adattarsi sia ad una linea a quattro che a tre – Marchetti non nega di poter fare anche il terzino: «Un giocatore moderno deve saper ricoprire diversi ruoli – ha affermato – ed io so farlo». Un valore aggiunto in più che certo Erra terrà in considerazione.

    Gianfranco Giovene

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