Congresso Aimmf: Giudici minorili a Governo, servono aiuti seri

Rilanciare il tribunale della Famiglia, per gestione collegiale

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    Più risorse sul territorio, un numero maggiore di assistenti sociali, servizi più numerosi e meglio distribuiti nelle varie regioni (e un potenziamento significativo al Sud): queste le richieste al Governo che arrivano dai giudici minorili. Un’analisi puntuale dello stato della giustizia minorile da parte dagli addetti ai lavori arriva dalle conclusioni del Congresso dell’Associazione italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia che si è tenuto a Catanzaro. “Per tutelare e promuovere i diritti dei minorenni e le loro famiglie e aiutarli concretamente nei momenti di grave difficoltà, accanto ai provvedimenti servono servizi specializzati e formati – spiega l’associazione Aimmf – comunità funzionanti e atte ad accogliere minori bisognosi, case famiglia accoglienti e gestite da personale altamente qualificato, tutori motivati, progetti per il reperimento e il sostegno alle famiglie affidatarie”. “Per poter assicurare prestazioni ancora più elevate e efficaci, accantonato il disegno di legge che puntava all’abolizione dei Tribunali per i minorenni – spiega Francesco Micela, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Palermo e Presidente dell’associazione – va ora rilanciato il disegno di unificazione delle competenze giudiziarie in materia di famiglia, minori e persone. Con il giudice specializzato del Tribunale della Famiglia saremo in grado di gestire le situazioni con l’intervento di un collegio integrato da esperti delle varie discipline sociali e umanistiche (assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili, educatori, insegnanti) come avviene oggi all’interno del Tribunale dei Minorenni”. “Ci auguriamo quindi – aggiunge Micela, che se l’obiettivo di tutti è quello di permeare della cultura minorile la giustizia ordinaria, piuttosto che sopprimere quanto già esiste e funziona efficacemente sia costituito quanto prima questo nuovo organo giudiziario, affiancato da un Pubblico Ministero anch’esso specializzato, che riunisca tutte le competenze in materia di famiglia e del giudice tutelare”.

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