Comune, la scelta di campo di Aiello mette in sicurezza la maggioranza

Il posizionamento del senatore e del suo gruppo “imbullona” il centrodestra a palazzo De Nobili e cambia gli assetti anche in vista delle elezioni al Parlamento

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    Sono stati in molti, nel centrodestra catanzarese, ad aver accolto con grande sollievo l’incredibile sviluppo delle vicende di Ap, con le dimissioni di Tonino Gentile dall’incarico di coordinatore nazionale e le consequenziali dimissioni di Piero Aiello da quello di coordinatore regionale e con il loro contestuale ritorno alla casa “naturale” del centrodestra e di Forza Italia. Si può parlare di “terremoto” politico solo per la repentinità della decisione e per gli effetti immediati che scatenerà, ma non per il merito della stessa, che agli analisti politici più esperti appare in realtà naturale e quasi logica, anche solo considerando la storia politica dei protagonisti. In ogni caso,  un dato è certo: sono completamente “saltate” tutte le previsioni fatte in questi ultimi giorni del 2017 in vista delle elezioni al Parlamento e anche in vista della tenuta degli assetti istituzionali, a partire dal Comune di Catanzaro, perché è chiaro che il rientro nel centrodestra di Aiello e del suo consistente gruppo, composto dal consigliere regionale Baldo Esposito, dal presidente del consiglio comunale Marco Polimeni e dai consiglieri di “Catanzaro da Vivere” dovrebbe “blindare” in modo ancora più granitico la maggioranza che sostiene il sindaco Sergio Abramo.

    Il retroscena – Resta comunque sorprendente nella tempistica il brusco cambio di rotta di Tonino Gentile, che di fatto elimina definitivamente ogni ipotesi di alleanza con il Pd. La nota del sottosegretario è piuttosto sibillina, ma è presumibile che Gentile non abbia gradito la “fuga in avanti” di qualche suo/sua collega di partito – come, sussurrano in molti, la ministro Beatrice Lorenzin – pronto/pronta a “sbilanciare” Ap sul lato sinistro, un lato che non è nel Dna di Gentile e di buona parte della pattuglia che l’ha seguito nella scissione dell’ex Ncd dopo l’abbandono di Angelino Alfano.  Da qui l’addio alla leadership di Ap, la decisione di non ricandidarsi e però di ricongiungersi a Berlusconi: decisione che “a cascata” ne ha determinato altre, in primo luogo le dimissioni del senatore Piero Aiello dall’incarico di coordinatore regionale di Ap che lo stesso Gentile aveva fortemente “caldeggiato”. La decisione di Aiello è apparsa ai più quasi scontata, considerando il forte legame, anche personale, che lo lega a Gentile.

    Gli effetti sul piano territoriale – La definitiva scelta di campo di Gentile e di Aiello cambia completamente gli scenari finora ipotizzati sulle candidature alle Politiche del 2018, per le quali già si teneva conto di un potenziale accordo tra Ap e Pd. Il loro posizionamento nel centrodestra probabilmente riduce gli spazi per alcuni pretendenti a una candidatura, ma rafforza in modo esponenziale una coalizione che i sondaggi danno già, in Calabria, ben oltre il 30%. Secondo molti osservatori politici, soprattutto nel Catanzarese ci sarà adesso un quadro al tempo stesso più chiaro ma anche più complesso: Aiello potrebbe essere candidato nel collegio uninominale del Senato, rendendo così più forte anche la corsa del leader di Forza Italia Mimmo Tallini in quello alla Camera, ma è presumibile che non mancherà chi invece, nel centrodestra e in Forza Italia in particolare, si metterà di traverso davanti a questo rinnovato asse. Si vedrà cosa succederà già subito dopo l’Epifania.

    Comune “in sicurezza” – Come si vedrà ben presto quali saranno gli effetti delle vicende di Ap sulle istituzioni. Se è prevedibile che non ci saranno particolari contraccolpi sulla Provincia, tenendo presenti le caratteristiche particolari che oggi presenta l’ente intermedio, è altrettanto prevedibile invece che qualcosa cambierà alla Regione. Finora Ap, pur formalmente minoranza in consiglio regionale, ha tenuto un atteggiamento di “non belligeranza” con la maggioranza Pd guidata dal governatore Mario Oliverio, alla quale spesso ha fornito una “stampella” preziosa, ma dopo la fine di ogni ipotesi di alleanza con i democrat i rapporti potrebbero inasprirsi alla “Cittadella” e a Palazzo Campanella, dove gli ormai ex Ap vantano postazioni di rilievo (e ce n’è una ancora “in bilico”, quella della presidenza della Commissione Riforme). Invece, come d’incanto, il ritorno di Aiello nel campo del centrodestra sembra mettere in sicurezza la tenuta degli attuali assetti al Comune di Catanzaro, nel quale il gruppo del senatore può contare su tre assessori e sulla presidenza del consiglio comunale: nei giorni scorsi fonti accreditate hanno riportato di una tensione montante tra il sindaco Abramo e alleati, a partire da Forza Italia, e “Catanzaro da Vivere”, soprattutto dopo la nomina di Aiello a coordinatore regionale di Ap in trattative con il Pd. Ma adesso che Aiello ha “riabbracciato” Forza Italia, la maggioranza di centrodestra a palazzo De Nobili dovrebbe “imbullonarsi” ancora di più. Ecco perché in molti hanno tirato un sospiro di sollievo…

    Antonio Cantisani

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