La poesia di De Andrè e la magia della musica, tutto al museo del rock

Serata dedicata al grande cantautore genovese

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    C’era un tempo in cui la musica non erano solo le note che si ascoltavano, ma anche i rumori, gestualità. Quello del click per passare dalla modalità 45 giri a quella 33 giri, quella della ricerca del solco giusto per ascoltare la canzone desiderata, quel rimettere a posto gli Lp nella velina prima di riporli nei cartonati. C’è un luogo, nel cuore della città, dove quel tempo ogni tanto torna. E’ il museo del rock dove venerdì sera, sull’onda del successo della due giorni cinematografica dedicata a Fabrizio De Andrè, è stata organizzata una serata dedicata al grande cantautore genovese. Piergiorgio Caruso, Rino Amato e Antonio Ludovico hanno accompagnato il pubblico in un viaggio attraverso tutte le influenze, storiche e musicali, che hanno influenzato De Andrè, ancor prima di quel concerto alla Bussola che in qualche modo segna una linea di confine della carriera artistica di Faber. Musica, immagini, parole, per provare non solo a conoscere meglio un artista ma per indagare su un pezzo di storia, ovviamente recente, che ha lasciato personaggi e segni in quella generazione che oggi dovrebbe essere la nuova classe dirigente.

    Giulia Zampina

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