Sei anni di agonia un milione speso, il Palagallo è ancora un problema

La triste storia dei fondi che non sono bastati per mantenere aperto un impianto che sino ai primi anni 2000 aveva ospitato musica e sport anche a livello internzionale  

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    Atleti di tutte le discipline indoor unitevi. Proprio di tutto il mondo no, Catanzaro e provincia sicuramente. Siate pronti a stampare questo articolo pieno di numeri e cifre per attaccarlo sul muro del vostro (ma quale?) spogliatoio. Fate come vi dice il “mister”: immaginate che questo articolo sia come la foto della squadra da battere. Che poi si chiami politica, cattiva amministrazione, burocrazia, carenza di programmazione, lacune delle istituzioni poco importa. Tanto è un po’ di tutto questo e gli unici a “pagare” siete voi, anzi siamo tutti. Perchè il PalaGallo, oggi praticamente chiuso (la “riapertura a porte chiuse” per la gara di coppa Italia di  calcio a 5 tra Enotria e Foligno in programma domani  non sposta di un virgola il problema), di fatto l’abbiamo pagato con i nostri soldini, talmente tanto che avrebbero potuto farlo quasi nuovo e invece non sono riusciti nemmeno a fargli un lifting decente che consentisse ai catanzaresi di praticare basket, volley, calcio a 5, pallamano e gare di arti marziali. Insomma una chiusura a lutto che, udite udite, ci è costata oltre un milione e duecento mila euro negli ultimi 6 anni, figlia delle idee di tutti perchè le determine per le relative saltuarie riqualificazioni sono partite dal secondo mandato di Abramo, sono passate da Olivo e Traversa e sono tornate all’Abramo di oggi. Amministrazioni comunali che nel loro tempo hanno fatto quello che (non) andava fatto. Insomma, ognuno ha fatto il suo…per chiudere la struttura. 

    I SOLDI SPESI NEGLI ULTIMI 6 ANNI: E’ necessario partire dalla fine per capire la storia del PalaGallo. Del perché sia ancora chiuso “ a data da destinarsi”. Ma non c’è bisogno di inventarsi nulla. Basta leggere le narrative delle delibere e determine, ben 28 documenti, (dal 2011 al 2017), che messe insieme danno il quadro completo, soprattutto quello economico, di quanto sia stato speso in 6 anni per un impianto che non è agibile. La somma di tutti gli interventi, documentata da atti ufficiali e riferiti soprattutto a quelli più grossi, è di € 1.121.182, 72. Praticamente con qualche migliaio di euro in più il quartiere Corvo e la città di Catanzaro avrebbe avuto un palazzetto nuovo.

    COMINCIAMO DALLA FINE: Ma andiamo con ordine iniziando appunto dalla fine . Con determina 2302 DEL 11/09/2017 il Comune decide di affidare una gara per  € 17.084,64 per  “Lavori di manutenzione urgente presso lo stabile del palazzetto dello sport “Stefano Gallo” del quartiere Corvo a seguito di sopralluogo effettuato da tecnici di questo settore che hanno riscontrato una serie di criticità quali la rottura di infissi e di pezzi igienico sanitari nonchè infiltrazioni che hanno causato danni alle tinteggiature”.  I lavori vengono affidati, si legge nella determina,  alla 2ditta Maruca Srl” stante l’urgenza, ai fini dell’economicità dei tempi e dell’efficacia dell’azione amministrativa”.
    Ma già nel 2014, il 31 gennaio, con determina  292 il Comune aveva impegnato  €. 13.982,00 per “Manutenzione ordinaria Immobili Comunali ” Lavori Urgenti di Manutenzione Ordinaria del Palazzetto dello Sport Palagallo in località Corvo alla ditta Muraca Giuseppe Antonio.
     
    IN PRINCIPIO FU OLIVO: Torniamo all’inizio della vicenda, al 2011. L’amministrazione Olivo inizia a liquidare, con delibera di giunta 185 del 31 marzo 2011 i Sal (stato avanzamento lavori) alla ditta che si era aggiudicata una gara per “Progetto esecutivo dei lavori di Adeguamento normativo del Palazzetto dello Sport in località Corvo di S. Maria di Catanzaro” per complessivi € 576.000. approvati con determina dirigenziale n. 784 del 22 febbraio 2011 affidati alla ditta Ligotti, in esecuzione della delibera di giunta 405 del 07 agosto 2008
    Il primo Sal è di € 145.743,60 è stato liquidato il 31 marzo 2011, il secondo Sal di  € 72.871,80  il 26 settembre 2011, € 291.487,20 e il quarto Sal con determina 778 DEL 25 marzo 2015 per euro € 69.753,09. 
    Ma quella determina non approvava solo la liquidazione del saldo a favore della ditta ma anche “lo stato finale lavori di adeguamento normativo del palazzetto dello sport in località Corvo di S. Maria di Catanzaro”.  Qualche giorno prima, per l’esattezza l’11 marzo del 2015 con delibera numero 99, sempre la giunta decide di assegnare ulteriori € 70.000, alla ditta Ligotti, per lavori complementari, poiché, si legge nell’atto  “la finalità dell’intervento della presente perizia riguarda la realizzazione di altre due scale di emergenza uguali a quelle esistenti, adeguare la posizione dei gradini al fine di rendere più agevole l’uscita del pubblico in caso d’emergenza, migliorare illuminazione con la sostituzione
    parziale dei corpi illuminanti presenti nel palazzetto e l’implementazione delle luci d’emergenza nello spazio gioco e in prossimità degli accessi”.
    Bene, nel mentre si continua a  pagare i Sal per quel progetto datato 2008 e nel 2015 si approva lo stato finale dei lavori e si autorizzano lavori supplementari , nel 2014, cioè un anno prima  con delibera di giunta numero 432 del 28 agosto, sette mesi dopo aver pagato € 13.982,00 per lavori straordinari, viene approvato il  Progetto definitivo di adeguamento normativo del palazzetto dello sport Corvo dell’importo complessivo di €.500.000,00. Di questi € 69.753,09 saranno utilizzati per saldare la ditta Ligotti.
    Lavori il cui impegno di spesa è stato determinato con atto 3517 DEL 27/12/2017

    AL DI LA’ DEI NUMERI: Freddi ma pungenti. Signore e signori, contate fino a un milione e duecento mila e poi guardate il PalaGallo (chiuso). E sappiate che non basta. Nei tempi d’oro il PalaGallo fu epicentro di sport e spettacolo dell’intera Calabria. Fino ai primi anni 2000 di, Elisa, Zucchero, Litfiba Irene Grandi e tanti altri. Lo sport riuscì a godere di partite di serie A di calcio a 5 ospitando la Final Eight del 2005 oltre a sporadiche gare del Reggio C5 e la ex Viola Basket, la Tonno Callipo volley nella sua prima storica stagione di A1 in attesa che fosse completato l’impianto di Vibo. Anche Catanzaro del pallone a spicchi riuscì a regalare emozioni con la serie A1 femminile dell’indimenticabile Calabrialatte e la nazionale di basket donne nel girone di qualificazione europeo dell’89. Il punto più alto con l’arrivo dei mostri della Harlem Globetrotters che fecero innamorare l’intero meridione con i numeri dell’Nba. Campionati di pugilato, arti marziali, visite di atleti di caratura mondiale non si contano perchè il PalaGallo era un’autentica struttura d’elite. Poi l’assessore Gatto decise di portare il parquet ad una metratura di 34 metri rendendolo inagibile per i campionati nazionali di calcio a 5. Pertanto, agibile o no sotto l’aspetto della sicurezza, rimase per anni non idoneo per la disciplina più praticata in città obbligando quattro anni fa il Catanzaro Calcio a 5 a trovarsi casa per disputare la serie A2. Un errore letale nei pensieri di quell’assessore. Sicuramente meno vergognoso di tutto quello che negli anni c’è stato dietro, perchè è da troppo tempo che il PalaGallo è agibile per una capienza massima di 99 spettatori, eccezion fatta per il concerto di Antonacci che mise nel dimenticatoio parecchie questioni e portò al Corvo 6mila fans. Misteri. Già dalle settimane successive, il PalaGallo ritornò ad essere funzionale per pochi intimi e soltanto le società che ne hanno usufruito possono sapere quante volte è mancata l’acqua calda e ha piovuto dentro per colpa di vetri rotti nella parte della tribuna ovest, chiusa da anni al pubblico. PalaGallo oggi chiuso ma per anni si è presentato un insieme di transenne e divieti con portone scorrevole in stile albergo: si entra e si esce a giro, si chiude e si apre a singhiozzo. Quello che resta alla città è un palazzetto morto dopo anni di vecchiaia in cui le operazioni urgenti per tenerlo in vita, non hanno fatto altro che allungare l’agonia di tutti gli sportivi fino ad arrivare ad un epilogo inspiegabile. Puntare il dito su qualcuno è impossibile, perchè il PalaGallo è chiuso per colpa di tutti quelli che ne hanno pensato una riqualificazione e ne hanno una via crucis. A morire siamo noi, i catanzaresi. Ah, non dimentichiamocelo mai: la morte ci è costata € 1.121.182, 72 più tutti gli sforzi quotidiani che servono alle società che devono sopperire alla mancanza di un impianto comunale. In attesa della prossima determina e dei prossimi fondi da stanziare per la riqualificazione, si auspica che stavolta nessuno faccia le cose a metà o pensi alla riduzione del parquet. Si parte dall’inizio: c’era una volta il PalaGallo…

    Gianluigi Mardente
    Giulia Zampina

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