Quartiere Lido, l’Ite Grimaldi-Pacioli apre le porte al Museo del Mare

La realizzazione di un progetto a memoria del passato, ma anche del presente della zona marinara

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    di Elisa Giovene

    E’ stato inaugurato stamane nel quartiere Lido, il “Museo del mare – All’ombra della Tonnina”. Il Museo ad opera dell’ITE Grimaldi-Pacioli ed ubicato nel medesimo Istituto, rappresenta l’espletamento di un particolare progetto a memoria del passato, ma anche del presente del quartiere. La realizzazione del Museo, pienamente sostenuta dal Dirigente scolastico professoressa Maria Levato, nasce da un’idea della professoressa Patrizia Spaccaferro, dando un segno tangibile su un importante contesto cittadino. Il Museo, ha trovato espressione con un vero e proprio lavoro “partecipato” unendo alunni e corpo docente, ma anche genitori, storici, liberi professionisti, pescatori, amatori fotografici e comuni cittadini. L’esposizione del Museo, vuole delineare la “storia” del quartiere marinaro, nei suoi più singolari aspetti, una storia ove si scorgono i suoi principali “attori”, ovvero i pescatori, accomunando inoltre, alcune parti integranti che oggi lo rappresentano. Si ricorderà che il quartiere marinaro, nasce come un piccolo raggruppamento di pescatori e solo nel 1852 con l’incremento della popolazione, si dette la denominazione di “villaggio”. Il quartiere, non si rifaceva esclusivamente all’occupazione della pesca, esisteva infatti una considerevole parte “industriale” riferita anche alla zona portuale con una consistente attività mercantile. L’economia crebbe con la nascita nel quartiere di numerose strutture commerciali, quali una fabbrica di olio sulfureo, per il tannino ( Ledoga), un confettificio, un biscottificio. Queste, alcune delle fabbriche esistenti, sebbene poi con l’arrivo della guerra, molte furono dismesse o addirittura andate distrutte come la Ledoga . Ad aprire la conferenza la proiezione del video “ L’alba della Tonnina”, che ha permesso all’Istituto Pacioli di aggiudicarsi lo scorso anno, la medaglia d’oro per il progetto “ Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia”, promosso da Fondazione Napoli 99, in collaborazione con Il Miur ed il Mibact. Il video espone la storia della “Tonnina”, la fabbrica della Ledoga con la sua singolare ciminiera alta trenta metri ed azienda leader nella produzione del tannino negli anni 1925 – 1955. Il lavoro svolto con il video, vuole soprattutto sottolineare come il passato faccia parte del presente, contemplando profondi segni di appartenenza, ma soprattutto importanti espressioni culturali volte a “recuperare e valorizzare”. L’Istituto, come si è ricordato, vanta anche il primo posto al concorso “I Love Science”, promosso da Fondazione Università Magna Graecia di Catanzaro e l’inserimento nell’Atlante dei monumenti adottati e nella collezione Google Art e Culture Fondazione Napoli 99. Tutto ciò, che ha fatto parte di un progetto,  ha ora la sua continuità proprio con la realizzazione del Museo, come è stato sottolineato dalla stessa Dirigente Maria Levato: “ Il nostro iter scolastico, parte da alcuni presupposti. Crediamo in una scuola “colorata”, in una scuola che “non annoi”, che sia pertanto attenta al territorio creando forti sinergie che possano essere fonte di un futuro per i nostri ragazzi”. “ Il Museo – ha continuato – nasce dal concorso al quale abbiamo partecipato, siamo partiti dal nostro territorio con la “Tonnina” e si è voluto proseguire con una perfetta sinergia data da una potenziale risorsa quale è il mare”. Presenti all’inaugurazione illustri personalità civili, militari, politiche e religiose che hanno coralmente profuso il più ampio apprezzamento al nuovo progetto. Durante la conferenza, la Dirigente Maria Levato ha presentato il libro “ L’Alba della Tonnina – Un nuovo futuro per il passato” curato dalla professoressa Patrizia Spaccaferro. Quest’ultima, quale referente del progetto “ Le scuole adottano i monumenti della nostra Italia” ed ideatrice del Museo ha manifestato la sua emozione per questo nuovo progetto:” Questo è un sogno che si avvera ed è stato fonte di lavoro, ma anche di passione, dedizione ed entusiasmo. Il Museo è frutto di un percorso pluriennale, l’aver vinto un premio è stato sicuramente da sprone a continuare un viaggio che ci ha portato a creare, con nostra grande soddisfazione, il Museo del mare”. In conclusione, ha preso la parola Gianluca Bellacoscia, quale componente genitori per il consiglio d’Istituto e coadiutore nell’allestimento del Museo: “ Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data, il progetto del Museo è nato in “sordina”, ma pian piano ha preso corpo. Sono tanti quelli che volontariamente hanno dato la loro opera, anche donando degli oggetti per l’esposizione. Nel Museo, avremo sicuramente modo di cogliere la vera “anima“ del quartiere”. Il taglio del nastro, ha segnato il “primo” ingresso al Museo, ove un numeroso pubblico ha potuto ammirare l’esposizione curata nei minimi particolari. La mostra propone numerose rassegne fotografiche con scatti del passato, ma anche recenti: dai fondali marini della costa, all’avifauna del Corace, scatti riferiti all’antica fabbrica della Ledoga, da ritenere quasi dei reperti storici ed altri dedicati ai pescatori. Inoltre nell’esposizione, viene posta in risalto la “marina industriale”, con alcune parti di arredo della Ledoga ed importanti documenti, seguono tutti gli oggetti riferiti alla pesca, con nasse, reti, strumenti, ancore ed una singolare barca in legno con la vecchia lampara. Il Museo, rappresenta dunque, quel vissuto del quartiere che ancor oggi è manifesto, in virtù di ciò si vuole dare un input di continuità, ma soprattutto di rinnovamento, affinché le nuove generazioni possano trarre significative risorse a beneficio del loro futuro e dell’intero contesto sociale.

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