Le verità di Rosario Olivo sulla metropolitana di superficie

L'ex sindaco di catanzaro affida a noi di catanzaroinforma.it una cronistoria dei fatti che hanno reso possibile la realizzazione dell'opera e non lesina un pesante affondo finale al suo centrosinistra

Più informazioni su


    di Danilo Colacino

    L’ex sindaco di Catanzaro Rosario Olivo non ci sta. E così come fece il Presidente della Repubblica del tempo Oscar Luigi Scalfaro nel 1993 mette in fila i fatti, raccontando a noi di catanzaroinforma.it la sua verità sulla ‘genesi’ della metropolitana di superficie che dopo il consiglio comunale straordinario di ieri dovrebbe essere ormai ‘cosa fatta’. Certo, per carità, nessuno ha rivolto accuse ad Olivo come accadde invece 25 anni fa all’allora Capo dello Stato. Ma un peccato di omissione, il già sottosegretario al Lavoro del secondo Governo D’Alema lo ha ravvisato. Eccome. Una dimenticanza nei suoi confronti, che fu per così dire il progenitore di quello che all’epoca venne definito il ‘Pendolo’ tanto caro ad Olivo forse in maniera un po’ sprezzante e ingenerosa. Ragion per cui il predecessore di Sergio Abramo, in carica a Palazzo De Nobili dal 2006 al 2011, facendo una piccola cronistoria ha affermato: “Esprimo tutto il mio compiacimento per l’Accordo di Programma Quadro finalizzato alla realizzazione della metropolitana di superficie, opera fondamentale per la modernizzazione del capoluogo al centro dell’iniziativa politica dell’Amministrazione da me guidata. L’impegno profuso da quell’Esecutivo nell’arco del quinquennio di consiliatura risultò infatti decisivo, com’è peraltro documentato da atti che restano nella storia, per intraprendere la direzione di una nuova frontiera del progresso cittadino”.
     

    I ringraziamenti di Olivo, che rifugge dallo schema dell’uomo solo al comando. Lungi dall’ex sindaco disconoscere, lascia intendere a differenza di altri, un lavoro di squadra che con il passare degli anni ha evidentemente prodotto i frutti sperati. “Avverto il dovere morale – asserisce – di ringraziare quanti hanno contribuito alla nascita e al successivo avvio di questa imponente infrastruttura strategica. A cominciare dal compianto ing. Aldo Mauro, che fu il primo responsabile del procedimento, proseguendo con il prof. Alessandro Bianchi, a quel tempo titolare del dicastero dei Trasporti, che consentì l’approvazione ministeriale del progetto con il superamento di tante difficoltà burocratiche. Non potrei però dimenticare l’allora governatore della Calabria Agazio Loiero, con cui firmai i protocolli d’intesa iniziali per ottenere i primi finanziamenti, e il prestigioso Studio Angotti che sta curando l’esecuzione pratica dell’opera”.
     

    Le ultime considerazioni dell’ex primo cittadino con il pesante affondo nei confronti dello schieramento politico a cui ancora appartiene.  “Non posso terminare – conclude – queste mie brevi dichiarazioni, omettendo l’apprezzamento per il mio successore Abramo (tornato per l’ennesima volta alla testa della Giunta comunale subito dopo l’interregno di Michele Traversa, ndr), che contrariamente al centrosinistra sa valorizzare come si deve le occasioni importanti”.

    Più informazioni su