Residenze studenti alla Chimirri? Progetto fermo in Commissione Miur

Ecco lo stato dell'arte della procedura. Il presidente della Fondazione Umg Arturo Pujia: 'Per uno sviluppo ordinato della città serve partire dall'università e dalle residenze universitarie in centro'   

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    Di Laura Cimino

    E’ fermo alla Commissione di valutazione Alloggi e Residenze del Miur il progetto presentato dalla Fondazione Umg per destinare alle residenze universitarie l’edificio della Chimirri in viale Cilea, nel centro storico. Un complesso di sei mila metri quadri e di un’area esterna di quasi quattro mila metri quadri. Un edificio ormai fatiscente in un’area centrale a pochi passi dal Belvedere e che gode di un panorama straordinario.

    Un progetto lungimirante di rilancio del centro storico della città su un bene che stava per andare perduto, che cadeva a pezzi e di utilità per gli studenti universitari. Le residenze in centro sono da pensare e da ripensare. Il quartiere di Lido ormai ‘scoppia’. Gli affitti sono alti. Gli studenti a luglio e agosto vengono ‘allontanati’ dalle abitazioni in fitto che si trasformano in case per villeggiatura estiva. Nel contempo il centro storico langue, va ripopolato in un’idea di sviluppo organico della città. Ma sull’ex Chimirri, appunto, al momento ‘calma e gesso’. Nessuna novità vicina o prossima.

    ‘Il progetto – spiega il professore Arturo Pujia, presidente della fondazione Magna Graecia – ha già ottenuto un finanziamento di circa tre milioni dalla Regione Calabria e rimane in attesa dell’altra tranche di finanziamenti che invece devono arrivare dal ministero, ma per l’appunto per ora è fermo in Commissione Miur, Commissione al lavoro almeno da sette mesi perchè ritengo siano intorno alla novantina i progetti al vaglio sulle residenze universitarie’. La ristrutturazione prevede intorno ai sei milioni e mezzo di euro. ‘La legge che prevede questi bandi sulle residenze – spiega il presidente fondazione Umg – è la 338 del 2000, il bando è stato pubblicato su Gazzetta Ufficiale il 9 febbraio del 2017. Il Comune ha concesso il bene in commodato d’uso gratuito per 30 anni. Da qui i finanziamenti del tutto gratuiti previsti dal ministero’.

    Ma perché non pensare ad esempio ad un edificio come quello dell’ex Stella da inserire in Agenda Urbana per poter ottenere lo stesso tipo di fondi ministeriali? O altri edifici ancora in centro, numerosi i ‘contenitori’ non utilizzati e che potrebbero acquisire questa funzione? Tante questioni aperte. Dietro serve una visione complessiva. ‘Io sono convinto – spiega il professore Pujia – che in un’ottica di servizio per gli studenti universitari ma anche di sviluppo ordinato della città, bisogna ripartire dal ripopolamento del centro storico tramite l’università. E che solo attraverso l’università il centro storico potrà essere rilanciato’.

    E perchè non pensare all’università di Giurisprudenza a Catanzaro? ‘Perchè ritengo – è la risposta del presidente della Fondazione Umg Magna Graecia – che prima ancora di trasferire le sedi didattiche bisogna pensare alle residenze universitarie. Se vengono già predisposte per gli studenti, questi più agevolmente potranno pensare di trasferirsi in centro. Utile a questo fine sarà anche la metropolitana di Catanzaro che collegherà il centro storico all’università. Un centro città che però torni a essere il più attrattivo possibile per chi frequenta l’università Magna Graecia, con locali, movida, servizi, ristorazione. Tutto ciò si traduce in sviluppo complessivo della città di cui non possono che giovare tutti. Ma serve l’impegno di tutte le istituzioni’.

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