Riccio: ‘A Catanzaro chi tutela l’interesse pubblico?’

Il consigliere comunale sottolinea come a Cosenza Mario Occhiuto abbia spostato l'attenzione sul centro storico

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    “Il recente incendio di un immobile nel centro storico di Catanzaro, proprio alle spalle della Prefettura, evidenzia una problematica che, negli ultimi anni, sta interessando la parte antica del Capoluogo di Regione. La desertificazione del centro e il contestuale abbandono dei palazzi storici rischia, nel giro di poco tempo, di far diventare il cuore antico della città di Catanzaro alla stregua del centro storico di Cosenza. Nella parte antica della città bruzia, infatti, crolli e incendi sono ormai, purtroppo, all’ordine del giorno al punto tale che il Sindaco Occhiuto, proprio di recente, ha deciso di intervenire fermamente”. Lo scrive in una nota il consigliere comunale Eugenio Riccio che in merito alla vicenda aggiunge: “E’ risaputo che il centro storico cosentino è in una situazione di abbandono a causa del trasferimento del gran numero degli abitanti nella parte nuova al di là del Busento e del Crati, discorso diametralmente opposto a Catanzaro. Nel Capoluogo, il centro storico, è abitato da un buon numero di catanzaresi e i tanti uffici che sono ubicati nella parte antica della città garantiscono una certa vitalità al borgo antico. Tuttavia, il recente “spopolamento” e l’emigrazione dei catanzaresi verso i quartieri a sud del Trivonà, sta pian piano, facendo emergere problematiche simili a quelle di Cosenza”.

    “Anche a Catanzaro – spiega Riccio – sono ormai tanti i palazzi abbandonati e in stato di degrado. Immobili dal grande valore storico che rischiano di andar persi definitivamente oltre a diventare pericolosi per l’incolumità pubblica. Il Sindaco Abramo dovrebbe emulare l’omologo cosentino. Occhiuto, infatti, proprio in questi giorni ha deciso di intervenire per riqualificare e rilanciare il centro storico di Cosenza. E’ stata approvata dunque, da parte della Giunta da lui presieduta, la delibera che indirizza all’avvio delle procedure finalizzate all’espropriazione, per pubblica utilità, di edifici della zona antica di Cosenza che siano stati già oggetto di ordinanze di sgombero per tutela della pubblica e privata incolumità, rimaste prive di efficacia ottemperanza. Nella suddetta delibera, viene riportato l’elenco completo di tutti i numerosi provvedimenti esercitati fin qui dal Sindaco e dall’Amministrazione comunale a tutela della pubblica sicurezza, per scongiurare il rischio-crolli e preservare le persone e il patrimonio storico-culturale. Gli immobili che verranno espropriati, si legge nell’atto, ‘risultano in proprietà di soggetti privati che non hanno sinora, e da svariato tempo, posto in essere alcun comportamento attivo per la messa in sicurezza ed il successivo utilizzo dei beni immobili stessi, venendo meno ai propri obblighi costituzionali e civilistici di custodia e manutenzione della proprietà immobiliare privata, o che, in sparuti casi, hanno posto in essere azioni isolate e comunque inadeguate alla risoluzione della problematica legata alla complessiva ristrutturazione e al restauro degli edifici stessi'”.

    Il Comune di Cosenza, dopo il recupero della parte antica con i fondi di agenda urbana, “destinerà gli immobili – sottolinea ancora il consigliere – a categorie sociali particolari, alle quali la legge, anche di rango costituzionale, riserva un trattamento privilegiato, e, tra esse agli studenti universitari fuori sede che, pur essendo capaci e meritevoli, abbiano ridotte possibilità economiche per intraprendere e proseguire negli studi accademici, ma anche per giovani coppie e attività turistico-artigianali. Il Sindaco Abramo, invece di pensare a demolire palazzi storici e a spendere i soldi di agenda urbana senza una logica di pubblica utilità, prenda esempio dal Sindaco Occhiuto e porti in Giunta una delibera simile a quella approvata nella vicina Cosenza. Dia, quindi, concretezza ai tanti proclami di rilancio del centro storico e non solo. Molti, infatti, sono gli immobili, sparsi per il vasto territorio del Comune di Catanzaro, che si trovano in uno stato di forte degrado. Tanti sono gli edifici anche nella parte antica dei quartieri Gagliano, Santa Maria, Siano e Lido. Un esempio su tutti ed eclatante è il Cinema Orso. Con una tale delibera potrebbe, come ho più volte detto, essere acquisito al patrimonio comunale eliminando, finalmente, un potenziale pericolo per l’incolumità pubblica di cittadini e turisti. Lo faccia adesso prima che sia troppo tardi”.

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