La Guardia di finanza a Giulivetto? Un polo da oltre 66 milioni foto

Un bando di gara al momento 'sospeso'. Un progetto definito nei dettagli. Che apre non pochi scenari alla città 

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    Di Laura Cimino

    Un progetto dal costo stimato, già nel 2005, di 66 milioni di euro. L’area interessata, una superficie di circa dieci ettari (per comprendere le dimensioni, la cittadella ne occupa venti). Ventisei mila metri quadri di superficie pavimentata. Una sede che dovrebbe ospitare una forza di organico di circa 700 addetti. Parliamo della nuova possibile futura casa del Comando regionale della Guardi di finanza di Catanzaro.

    Un bando di gara ‘sospeso’ poco prima dello scorso 9 maggio. Un progetto molto importante, che qualora venisse portato a termine avrebbe ricadute significative sull’assetto urbano. La nuova sede dovrebbe sorgere in località Giulivetto. Zona Est della città, tra Siano e Simeri Crichi. E verrebbe a svuotare gli attuali edifici collocati in parte nel centro storico, come quello in piazza del Rosario. Per occupare un luogo al momento estraneo e scollegato dai punti nevralgici della città.

    ECCO DOVE DOVREBBE SORGERE 

     

    GLI SCENARI Il programma di intervento prevede la realizzazione di strutture atte a ospitare i seguenti reparti: Comando regionale Calabria, Comando T.L.A. Calabria, Comando centro addestramento Catanzaro, Comando provinciale di Catanzaro, Comando nucleo PT di Catanzaro, Comando Compagnia Catanzaro, Servizi generali della Caserma, e ancora la realizzazione di alloggi di servizio per il personale accasermato e di passaggio e alloggi per le famiglie. Attualmente la Guardia di finanza è in tre sedi distaccate in edifici storici.

    L’ITER Era prevista allo scorso 9 maggio l’apertura delle offerte per il bando di gara del ministero delle Infrastrutture per l’appalto ‘per i servizi di ingegneria e di architettura del progetto esecutivo volto alla realizzazione della nuova sede del Comando regionale della Guardi di finanza di Catanzaro in località Giulivetto’. A sospendere, momentaneamente, la procedura, l’avviso, sempre del ministero delle Infrastrutture, in cui si comunica che ‘al fine di rettificare, modificare ed integrare i documenti di gara alla luce di osservazioni pervenute, sono spostati a data di destinarsi il termine di ricezione delle offerte e la data di svolgimento della prima seduta di gara. Il nuovo termine di ricezione delle offerte e la data di svolgimento della prima seduta di gara verranno comunicati nelle stesse forme di pubblicazione del bando e del disciplinare di gara’.

    LA FASE ATTUALE Si attende quindi la definizione, che potrebbe essere prossima o anche imminente, dei nuovi termini di presentazione delle offerte per la progettazione esecutiva. Siamo in una fase in cui ci sono solo carte. E un investimento in un certo senso modesto. Cosa che cambierebbe ovviamente dal progetto esecutivo in poi con gli appalti per la grande opera.

    ALLE ORIGINI DELLA VICENDA Questa storia ha i suoi albori nel 2005. Quando il ministero delle Infrastrutture manifestò l’esigenza di realizzare il nuovo insediamento. E nello stesso anno il Comando generale della Guardia di finanza sottoscrisse apposito accordo di programma con il ministero delle Infrastrutture, l’Agenzia del Demanio, la Regione Calabria, la Provincia di Catanzaro ed il Comune. Il Comune in particolare, anche allora guidato da Sergio Abramo, ha ceduto, gratuitamente, l’area interessata a questo scopo. Area che diversamente sarebbe stata destinata in parte ad attività produttive in parte ai cosiddetti standard urbanistici (che potrebbero includere per esempio edifici scolastici). Successivamente, nel gennaio del 2007, verrà poi bandito un concorso di progettazione.

    IL DIBATTITO Al momento c’è un bando di gara, che prevede stanziamenti assai importanti in un disegno che contribuirebbe a cambiare l’aspetto e l’assetto della città. Ma cosa ne pensa la politica? E gli ordini professionali? E i cittadini? La Guardia della finanza verrebbe collocata in un’area al momento ‘periferica’ e non collegata. Dovrebbero partire poi quindi nuovi servizi. E il centro storico? L’ ex caserma Pepe, assai capiente,  è stata presa in considerazione ad esempio per un progetto di questo tipo? O la zona di viale de Filippis in cui già sorge la Legione Calabria dei carabinieri, per localizzare ad esempio in un unico punto la zona militare della città? O eventualmente altri edifici dismessi della città? Tanti interrogativi, dunque. Che in questa fase necessitano di un dibattito.

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