Oliver Stone a Catanzaro: ‘Serie tv su Calabria? Perchè no’ foto

Il grande regista: 'Oggi nel cinema molti dilettanti I social permettano a chiunque di fare un film" 

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    Della Calabria mi ha colpito la bellezza del mare e l’accoglienza della gente. Non é una regione molto conosciuta, ma spero che grazie al festival ideato da Gianvito Casadonte possa essere valorizzata ancora di più. Un’idea per girare qualcosa qua? Si potrebbe fare una serie tv pensando alla storia e a chi in passato ha governato questa terra”. Così il grande regista americano Oliver Stone, ospite del Magna Graecia Film Festival, ha espresso il proprio pensiero nel corso dell’attesissima masterclass che l’ha visto protagonista sul palco del cinema Comunale affiancato dalla giornalista Silvia Bizio. Prima di incontrare il pubblico, ha voluto anche visitare il museo del rock, soffermandosi in particolare ad ammirare i cimeli dedicati ai Rolling Stones e ai Doors. Poi via libera alle interviste da cui è emersa la sua proverbiale vena dissacrante sul cinema di oggi: “”I social hanno dato voce ai dilettanti, oggi chiunque può fare film, ma non sono d’accordo perché anche la preparazione é un’arte. Ho frequentato una scuola di cinema e ho studiato a lungo per imparare a scrivere ancora prima di dirigere. Ci sono voluti anni per raggiungere successi, ora prendi un iPhone e ti senti regista”. Il cinema italiano ha sicuramente avuto un ruolo importante nella sua formazione di regista: “Mi ha influenzato tanto il cinema di Rossellini e De Sica. Ladri di biciclette é un valido esempio di come si possa fare film a basso budget capaci di toccare le corde del cuore. Ho amato anche i film di Bertolucci come Novecento e L’ultimo imperatore nella sua versione piú lunga”. A Catanzaro prima della masterclass é stata proiettata per la prima volta in Italia la versione finale cut del suo Alexander: “Quando girai il film fu difficile restare fedele agli impegni assunti con le major riguardo alle scene di sesso e di violenza. Non é stato facile far uscire il film come lo volevo io. Questa versione di 3 ore e mezza contribuisce a far riflettere su quella che é stata l’infanzia e la vita di un personaggio che aveva grandi sogni, credeva nei miti e negli ideali”. Da anni Stone si dedica al documentario raccontando l”altro volto dell’America: “Dagli anni 80 sono cresciuto sempre più consapevole del mio Paese e ho cominciato a sfidare tutto ciò che gli USA avevano perso, compreso il Vietnam. Dopo il 2001 l’America ha assunto una posizione sempre piú militarista con le guerre del terrore, la storia delle operazioni condotte all’estero continua anche oggi ed é sempre piú sporca. E’ importante che anche l’Italia possa sviluppare una sua autonomia verso una politica piú multiculturale,perché è sempre pericoloso quando un Paese ha un’egemonia cosí grande”. Sul cinema ai tempi di Netflix invece il regista di Platoon afferma: “la ricorsa alle premier fa aumentare solo la concorrenza. Penso che avere una bella collezione di dvd é importante perché un giorno avrà un suo valore, non tutto oggi si può trovare in streaming”. Stone non si sbottona sui suoi prossimi impegni: “Ho scritto un film personale che parla di matrimoni, bambini, genitori e divorzio. Sto preparando anche un libro. Quando invecchi ci vogliono ancora più energie perché potrebbe essere il tuo ultimo film” .

    Domenico Iozzo

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