Aggressione xenofoba, PaP: Caccia al migrante? Ormai sport nazionale

E l'associazione Graziella Riga: 'Un fatto agghiacciante'  

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     “Apprendiamo che nei giorni scorsi, presso un noto ristorante sul lungomare di Falerna Marina, si è consumata una vergognosa aggressione razzista ai danni di un ragazzo domenicano, che al ristorante era andato a mangiare insieme alla compagna incinta e alla madre e alla suocera, entrambe italiane. Dal ‘negro vai via qui non ti vogliamo’ ai calci pugni e sprangate nei confronti del ragazzo e della suocera, entrambi costretti a ricorrere a cure mediche, quella che doveva essere una piacevole serata si è trasformato in un momento di paura e razzismo reso ancor più grave dall’indifferenza della gente attorno”. E’ quanto si legge in una nota diPotere al Popolo del Lametino e del Reventino. “Tutto ciò dovrebbe scandalizzarci e indignarci – prosegue la nota – ma la cronaca degli ultimi mesi ci racconta che la caccia al migrante (verbale, fisica o a pistolettate), sembra essere divenuta sport nazionale fomentato dal governo fascio-leghista-grillino. Sono oramai legittimate le ronde fasciste in perfetto stile anni venti, e la cultura del nemico a cui addossare tutte le colpe è oggi più che mai riuscita. Persino il crollo del ponte a Genova, palese ed esplicito fallimento dello stato e del capitalismo che privatizza, è stato narrato come colpa dei migranti che assorbono i soldi della manutenzione. Ciò che fa paura è il clima di consenso che si respira intorno ad un razzismo che più non si nasconde. Chi negli scorsi anni quando abbiamo parlato di antifascismo e antirazzismo ci diceva di essere veteri e anacronistici, oggi ha un pezzo di responsabilità per tutto ciò che sta accadendo. Che sia Falerna, Napoli piuttosto che Trento, oggi più che mai la difesa culturale ma anche fisica dei valori di fratellanza, mutualismo e antirazzismo, deve tornare ad essere una priorità di tutti e tutte. Viviamo forse l’epoca più buia dopo il ventennio fascista, un’epoca in cui la falsa informazione e la propaganda di regime plasmano le menti con una velocità incontrollata e altrettanto incontrollata sarà la conseguenza di tutto ciò”. “Come Potere al Popolo del Lametino e del Reventino – conclude la nota – come uomini e donne che quotidianamente, con i fatti, lottano per il bene della nostra terra, esprimiamo massima solidarietà agli aggrediti, così come offriamo ogni supporto necessario a partire da quello legale. Altrettanto sia chiaro che di fronte ad una guerra di civiltà non ci chiameremo indietro, né oggi, né mai, consapevoli che diversamente da quanto vogliono farci credere questa guerra non è tra Italiani e Stranieri, ma come sempre è tra sfruttati e sfruttatori. Noi, così come i nostri padri e i nostri nonni ieri, stiamo e staremo sempre dalla parte degli sfruttati”.

    “Non abbassiamo la guardia di fronte a intolleranza e violenza. L’episodio accaduto nei giorni scorsi sul lungomare di Falerna è agghiacciante”. E’ quanto afferma, poi, in una nota il Coordinamento associazione politico – culturale “Graziella Riga”. “Quel clima di intolleranza e violenza, di cui purtroppo la cronaca nazionale ci restituisce ogni giorno casi in tutto il Paese – prosegue la nota – fa vittime anche sul nostro territorio. E’ il segnale che non dobbiamo abbassare la guardia! E non possiamo abbassare la guardia neppure di fronte alle parole e agli slogan che alimentano forme di intolleranza e razzismo. Siamo vicini alle vittime di questo terribile episodio e condanniamo ogni forma di intolleranza e violenza. Interroghiamoci tutti su quello che sta accadendo sempre più frequentemente davanti ai nostri occhi e facciamo fronte comune contro parole e gesti che sono sintomo di un pericolo arretramento culturale e civile per tutto il Paese”. “Intolleranza e razzismo – conclude l’associazione – non hanno cittadinanza nella nostra terra! I calabresi non sono quelli descritti con quella frase inqualificabile dell’aggressore: è una terra che ha nel suo dna accoglienza, ospitalità e solidarietà”.

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