Anni di vessazioni e angherie, allontanato dalla casa e dalla famiglia

Una donna trova il coraggio di raccontare tutto alla Polizia. Gli uomini del Commissariato di Lido danno esecuzione ad un'ordinanza di divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie, nei confronti di un 52enne catanzarese

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    di Giulia Zampina

    Vessazioni subite per anni, angherie. Comportamenti violenti scaturiti da una vita condotta ai limiti delle regole. Finchè un giorno d’estate una donna di 45 anni, moglie, madre di due figli appena maggiorenni, non ha trovato il coraggio che deriva dalla disperazione e con tutta la forza che ha potuto trovare in sé è arrivata negli uffici del commissariato di Lido, diretto dal vice questore Giacomo Cimarrusti. Ed è lì che la donna ha trovato l’ambiente adatto per raccontare tutto. Tutto quello che il marito, un 52enne catanzarese, la costringeva a subire.

     Uomini e donne della Polizia di Stato che l’hanno accolta e l’hanno fatta sentire al sicuro dopo l’ennesimo episodio di violenza subito tra quelle mura domestiche che sicure oramai non lo erano più da tantissimo tempo.

    Una descrizione tanto minuziosa quanto dolorosa dei fatti,  che ha convinto gli uomini del commissariato di Lido, dopo i dovuti riscontri, ad intervenire, per porre fine a quelle sofferenze che non erano più soltanto fisiche.  La gravità degli elementi raccolti durante gli accertamenti, supportata dalle gravi dichiarazioni dei due figli, che hanno confermato il costante stato di tensione a cui erano sottoposti, e che li costringeva a non lasciare mai in casa sola la madre, sono stati posti al vaglio del Pm Chiara Reale, che, valutata l’urgenza delle esigenze cautelari,  ha chiesto al Gip Paola Ciriaco l’applicazione della misura dell’allontanamento  dalla casa familiare e divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa a carico dell’uomo.

    Ieri pomeriggio i poliziotti del commissariato di Lido hanno dato esecuzione all’ordinanza e probabilmente hanno posto fine ad una situazione drammatica, per la prostrazione fisica e per quella morale a cui questa famiglia è stata sottoposta. Anche se curare le ferite dell’anima sarà più difficile e complicato che curare quelle rimaste purtroppo impresse sulla pelle.

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