File chilometriche all’ufficio postale di Petronà

La carenza di personale è il motivo dell'annoso disservizio 

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    La verità è semplice e implacabile: se un ufficio postale eroga i propri servizi alla collettività con palese lentezza, vuole dire che c’è qualcosa di sbagliato: o in chi ci lavora o nei vertici dell’azienda. Pochi dubbi sui disservizi delle Poste di Petronà: c’è carenza di personale. C’è quasi sempre un solo addetto allo sportello, così come pochi sono anche i portalettere. Il bacino di utenza è invece molto ampio, comprendendo non solo Petronà, ma anche utenti dei tanti paesi vicini, come Cerva e Andali, comuni con uffici postali aperti a giorni alterni. Non è insolito imbattersi in file lunghissime dinnanzi agli uffici adiacenti via Nazionale: le pratiche inevase aumentano, non c’è chi se ne occupa.

    Quando arriva il giorno di riscuotere la pensione, è emergenza, è meglio armarsi di santa pazienza. Chi ci lavora fa di necessità virtù: o una cosa o l’altra. Agli sportelli in passato c’erano tre impiegati, ora ce n’è spesso solo uno. E la corrispondenza? Arriva quando può, arriva quasi sempre in ritardo dovendo i portalettere coprire un territorio molto vasto. Indignati i cittadini petronesi con il problema delle utenze sempre scadute e pagate in ritardo: capri espiatori. C’era una volta l’ufficio postale di Petronà, c’era una volta un servizio di pubblica utilità, ora non si riconosce più tra inevitabili ritardi e immancabili proteste, con responsabilità da ascrivere ai vertici dell’azienda Poste italiane che, in queste latitudini, è forse distratta dai costi di gestione e poco attenta ai disagi arrecati all’utenza. Uno tira l’altro: purtroppo non sono cioccolatini o primizie , sono i disservizi dell’ufficio postale di Petronà: così è da almeno un anno. Oggi come ieri, domani come oggi: Poste italiane manda da Petronà cartoline con l’inchiostro dell’inefficienza.

    Enzo Bubbo

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