(I VIDEO) Delitto Rosso, i particolari dell’indagine

Un'auto sospetta e migliaia di fotogrammi e intercettazioni visionate ed ascoltate dali carabinieri hanno portato all'individuazione degli esecutori materiali del delitto

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    di Giulia Zampina

    Un’indagine che ha mirato soprattutto a stringere il cerchio attorno agli esecutori materiali dell’omicidio del giovane Francesco Rosso, freddato nella sua rivendita di carne a novembre 2015. Un’indagine eseguita dai carabinieri della Compagnia di Sellia Marina, guidati dal Capitano Alberico De Francesco, in maniera tradizionale, con la paziente visione di centinaia di fotogrammi raccolti in un raggio di 15 km e ascolto di altrettante intercettazioni. Ad illustrare i risultati dell’attività investigativa, che ha portato all’esecuzione di un’ordinanza cautelare a carico di quattro soggetti il Procuratore capo Nicola Gratteri, il sostituto Vincenzo Capomolla, il tenente colonello Giuseppe Carubia e il capitano Alberico De Francesco.

     

    Francesco Rosso, nei giorni precedenti all’esecuzione è stato seguito, pedinato da tutti e quattro gli indagati, Danilo Monti (’91), Gregorio Procopio (’62), Antonio Procopio (’87), Vincenzo Sculco (’88), al fine di conoscere le sue abitudini. L’indagine dei carabinieri parte dall’individuazione di un’auto all’apparenza non sospetta notata nei giorni precedenti davanti l’abitazione di Rosso. Nessuno degli indagati, né tanto meno l’esecutore, poteva essere ricondotto a quell’auto, se non fosse stato per l’intuito investigativo dei carabinieri che hanno testardamente seguito quella pista, presentando, come ha sottolineato Nicola Gratteri, alla Procura un lavoro ben fatto e minuzioso che ha convinto i magistrati Capomolla e Prontera che la strada seguita era assolutamente quella giusta.

    A convincere ancor di più gli investigatori della bontà della strada intrapresa il fatto che i due indagati Gregorio e Antonio Procopio, padre e figlio, facessero finta, nei giorni dei sopralluoghi, di non conoscersi. Le modalità utilizzate ovviamente fanno pensare alla premeditazione del delitto.

     

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