Hercules contamina emozioni e teatro popolare e vince la sfida

La compagnia di Piero Procopio si cimenta in una commedia caratterizzata dal ‘riso amaro’. Domani sera replica al Comunale alle 20.30

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    Di Giulia Zampina 

    E poi, in una domenica di novembre,  vai a teatro, nel centro della città, in quel “contenitore” che è la sintesi del coraggio e dell’amore per quel pezzo di capoluogo di cui tutti parlano come di un “caro estinto”, senza accorgersi che respira ancora, e, pronta ad assistere alla nuova commedia del Teatro Hercules, convinta che si tratti dello stesso genere che hai sempre apprezzato, ad un certo punto, più o meno dalla terza scena in poi, ti rendi conto che stai guardando lo spettacolo che non ti aspetti.

    Avevo un cuore che ti amava tanto è il nuovo lavoro con il quale Piero Procopio e la sua compagnia storica aprono la stagione degli spettacoli al teatro Comunale. Sul palco con lui il figlio Mattia, la bravissima e storica caratterista Rossella Petrillo, Teresa Barbagallo, Valentina Rames e Vanessa Curto.

    Ma lo spettacolo alza l’asticella della produzione di Piero Procopio emozionando e commuovendo. C’è il riso amaro su cui la commedia italiana è nata ed è cresciuta diventando un marchio, ci sono i temi dell’attualità, quella più dura che non fa sconti, c’è lo stile di Piero Procopio che riesce nel difficilissimo compito di non cadere nella retorica del dolore intermezzando la rappresentazione con le battute della tradizione. Teatro Hercules si è misurato con qualcosa che è altro da ciò che lo ha sempre contraddistinto, senza tradire le proprie origini ma contaminandole e l’operazione è perfettamente riuscita, per i tempi della recitazione e per l’interpretazione assolutamente all’altezza del testo di tutti gli attori sul palco. E, visto il soldout della prima , lunedì (12 novembre) si replica sempre al Cineteatro Comunale, in quel pezzo di città di cui in molti parlano come il caro estinto e che invece respira ancora.

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