Al Circolo Placanica collezionisti e filatelici di Catanzaro

Posto d'onore a Gianni Bruni, vecchio amico del Circolo Placanica, che ha onorato la serata con una serie di racconti, aneddoti e rievocazioni 

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    Un Mercoledì all’insegna della Cultura e della memoria locale, quello appena trascorso al Circolo Placanica, dove ospiti di turno, graditissimi, sono stati gli animatori e i soci del Circolo dei Collezionisti e Filatelici della nostra Città. Posto d’onore a Gianni Bruni, vecchio amico del Circolo Placanica, che ha onorato la serata con una serie di racconti, aneddoti e rievocazioni della Catanzaro “appena trascorsa”, ma nella quale non è stato difficile, per i numerosi spettatori presenti, trovare motivo di simpatia e di identificazione. Nella sua introduzione il Presidente Venturino Lazzaro ha spiegato come questo incontro è stato pensato come passaggio obbligato verso il traguardo del 30 novembre, quando saranno finalmente presentati alla Città gli “Scarabattoli” dell’Immacolata. “Gli Scarabattoli sono a tutti gli effetti “cose”, “oggetti” della nostra città, e per poterli accettare ed apprezzare come cose che ci appartengono, non si può fare a meno di affiancarli a “fatti” e “persone” di Catanzaro che nel tempo ci hanno caratterizzato, appartengono alla nostra storia e costituiscono l’espressione (e la fonte) della nostra Cultura. E’ stato Tonino Barbato, ponte e punto di unione tra Circolo Placanica e Collezionisti, a presentare Gianni Bruni, e nel farlo, ha rimarcato come l’associazionismo abbia sempre caratterizzato la vita sociale cittadina, riuscendo a cogliere in più occasioni e in molte delle sue espressioni, lo spirito e l’essenza della cultura locale. Bruni ha quindi portato l’uditorio nella Catanzaro “di una volta” raccontando fatti ed episodi di vita locale i cui protagonisti erano conosciuti anche a molti dei presenti. Ne è venuto fuori lo spaccato di una città vitale, presente, spesso autoironica, e comunque poco risentita nei confronti del resto del mondo, sapendo riconoscere come molti dei suoi limiti siano stati imposti dalla nostra stessa indole ed educazione. Ecco che sono riaffiorati alla memoria lo strillone muto, il maestro di ballo zoppo, e il portiere di calcio con tre dita. Pezzi unici e caratterizzanti di un popolo incapace di valorizzarsi, e solo in parte consapevole delle proprie virtù. L’appuntamento al Circolo Placanica è per Mercoledì 21 novembre per l’incontro, attesissimo. con l’archeologo Francesco Cuteri.

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