Fagà: ‘Plauso per odg in Consiglio su doppia preferenza di genere’

La presidente di Ande: 'L'auspicio è che la sollecitazione del Consiglio comunale di Catanzaro arrivi al più presto in Consiglio regionale. Inaccettabile che esprima solo una presenza femminile. Nessuna presenza nei Consigli provinciali di Catanzaro e di Vibo Valentia' 

Più informazioni su


    ‘Esprimo viva soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio comunale di Catanzaro dell’ordine del giorno sulla doppia preferenza di genere che è un forte sollecito ed una richiesta al Consiglio regionale perché la legge elettorale per il rinnovo del Consiglio contenga il principio della doppia preferenza di genere’. Lo afferma Marisa Fagà presidente dell’associazione Ande. ‘E’ a dir poco strano che in Calabria – prosegue Fagà – si sia registrata finora una sordità totale e ricorrente negli anni.

    Le associazioni femminili, insieme alla Commissione regionale di Parità, hanno presentato nel corso della scorsa legislatura un disegno di legge supportato da diecimila firme e il tutto è rimasto nei cassetti polverosi del Consiglio regionale’. Marisa Fagà pertanto si augura che ‘la sollecitazione del Comune sia condivisa anche da latri Comuni perché al Consiglio regionale arrivi una forte pressione volta ad una corretta applicazione dell’articolo 51 della nostra Costituzione: ‘Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tale fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini’.

    ‘Questa espressione di volontà – conclude Marisa Fagà – non deve restare un prodotto cartaceo ma i consiglieri si rendano parte attiva perché la legge venga modificata, invitando anche l’Anci ad esprimersi su questa materia e che anche il Consiglio provinciale si esprima. Perché non è più sopportabile che al Consiglio provinciale di Catanzaro così come a quello di Vibo Valentia non si conti neppure una presenza femminile, e che solo una se conti in Consiglio regionale’.

    Più informazioni su