Confagricoltura: ‘Dedicarsi al sistema agricolo non è semplice’

L’intimidazione subita a Torre di Ruggiero dall’azienda della famiglia Rotiroti per Confagricoltura "è l’ennesimo caso di un lungo elenco di gesti criminali che colpiscono la serenità di un imprenditore'

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    “Non lo è per difficoltà legate alla situazione generale di una regione perennemente in ritardo, per il gap infrastrutturale che ci affligge da sempre, per condizioni climatiche che se per un verso ci aiutano nel dar vita a prodotti impareggiabili, per l’altro ci obbligano sempre più spesso a fare i conti con danni e devastazioni”. Scrivono Nicola Cilento vicepresidente nazionale di Confagricoltura e Alberto Statti, presidente regionale della stessa confedarazione.

    “Ma non lo è soprattutto -aggiungono – perché gli imprenditori, agricoli e non solo, sono frequentemente costretti a subire il cinico e vergognoso protagonismo criminale di soggetti che agiscono nell’ombra, che si insinuano – al riparo della notte – nelle aziende e con schifose e note modalità pensano di piegare la volontà di chi lavora ed allo stesso tempo, con sacrifici, idee, passione ed entusiasmo, contribuisce allo sviluppo ed al benessere di tutti”.

    L’intimidazione subita a Torre di Ruggiero dall’azienda della famiglia Rotiroti per Confagricoltura “è l’ennesimo caso di un lungo elenco di gesti criminali che colpiscono la serenità di un imprenditore, di un’impresa, di una famiglia. Esprimiamo a Giuseppe Rotiroti, vice presidente del  Gal ‘Serre Calabresi’,  Presidente del ‘Consorzio per la tutela e valorizzazione della Nocciola di Calabria’ e dipendente di Confagricoltura, ed ai suoi cari tutta la vicinanza e solidarietà possibile, quella nostra personale e dell’intero sistema regionale e nazionale di Confagricoltura”.

    L’attentato subito, con danni per decine di migliaia di euro, è un gesto che la confederazione definisce “inqualificabile perché ha colpito non solo un’azienda ma anche e soprattutto un percorso di straordinaria valorizzazione di un territorio attraverso un prodotto, la nocciola ed in particolare la tonda calabrese, che ha già catturato l’attenzione del mercato nazionale ed internazionale”.

    “Quei noccioleti e quelle aziende – concludono i due dirigenti – in primis quella Rotiroti a cui si deve la creazione del Consorzio di Tutela, sono un segno di speranza perché non solo danno corpo e sostanza ad una filiera agricola ed agroalimentare ma costituiscono il riuscito tentativo di recuperare e rendere produttivi e redditizi parti di territorio regionale che sembravano essere destinati al definitivo abbandono. 
    Il nostro auspicio riguarda ora la magistratura e quelle forze dell’ordine che ogni giorno sono, con il nostro pieno e convinto sostegno, in prima linea nel contrastare e reprimere i fenomeni criminali in Calabria, siamo certi che presto assicureranno alla giustizia gli autori dell’intimidazione”.

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