Costanzo : Abramo ‘licenzia’ Tallini e i suoi e ‘benedice’ Polimeni

Secondo il consigliere di #farepercatanzaro ci sarebbero anche prove di dialogo con la parte del Pd anti- Oliverio

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    di Sergio Costanzo*

    Non è che la cosa ci dispiaccia, anzi! Il sindaco Abramo, incassata l’elezione a presidente della Provincia al fotofinish, non ci ha pensato due volte a rompere il “contratto di potere” con il suo “nemico amatissimo” Tallini che si è consegnato mani e piedi all’asse cosentino Occhiuto-Santelli. Ad Abramo, che pensa sempre di essere lui il candidato alla presidenza della Regione, di Forza Italia non gliene infischia niente. Ha stretto un patto con Tallini solo per dividersi consiglieri, componenti dello staff e dirigenti. Ma da un minuto dopo l’elezione ha cominciato a muoversi in autonomia, contestando nei fatti la designazione di Mario Occhiuto a candidato presidente, fatta dal coordinamento regionale del partito con il voto favorevole dei “catanzaresi” Tallini e Parente.

    Abramo si è ben guardato dall’esprimere pubblicamente soddisfazione per la designazione di Occhiuto, come si usa fare in queste occasioni. Anzi!

    Agli osservatori più attenti non sono sfuggite le mosse del sindaco per prendere le distanze dal suo “guardiano”. La prima è stata quella di fare attaccare frontalmente Occhiuto dai suoi consiglieri più fidati che in Consiglio comunale hanno apertamente hanno fatto riferimenti ai guai giudiziari del sindaco di Cosenza, accostandolo addirittura a Scopelliti. Non è un mistero che Abramo speri in un passo falso del suo collega per ottenere lui la candidatura.

    La seconda, ancora più strategica, è stata quella di puntare come suo successore sul presidente del Consiglio comunale Marco Polimeni che è diventato il suo più stretto collaboratore. Polimeni non è più il presidente superpartes dell’assemblea, ma sostituisce in tutto e per tutto il sindaco nelle occasioni di rappresentanza e a lui sono affidate le più importanti pratiche di gestione. Il tutto equivale al “licenziamento” del vicesindaco “talliniano” Ivan Cardamone, sfiduciato dal suo stesso gruppo e totalmente isolato dal sindaco. Oggi Cardamone conta al Comune come il due di coppe quando la briscola è a spada.

    L’”investimento” su Polimeni tradisce un avvicinamento di Abramo al gruppo di Aiello allo scopo di isolare e mettere in minoranza l’attuale deus ex machina di Forza Italia ? A pensare male spesso ci si indovina, come diceva Andreotti.

    Ultimo indizio sulle mosse anti-Tallini di Abramo. Nell’ultimo Consiglio comunale, a tessere le lodi di Abramo e ad auspicarne la candidatura alla presidenza della Regione è stato addirittura il capogruppo del Partito Democratico Lorenzo Costa, vicinissimo al consigliere regionale ed ex presidente del Consiglio regionale Tonino Scalzo. Scalzo fa parte del gruppo degli anti-Oliverio, assieme a Ciconte, che non disdegnerebbe di formare un’alleanza alternativa al centrodestra e al centrosinistra. L’endorsement di Lorenzo Costa potrebbe voler dire che tra Abramo e il gruppo dei dissidenti anti-Oliverio c’è in corso un dialogo.

    Tre indizi fanno una prova. Sia pure per appetiti personali e cupidigia di potere, l’asse che governa Catanzaro da vent’anni si sta sgretolando. I cittadini di un Capoluogo che sprofonda sempre di più agli ultimi posti delle classifiche assistono ammutoliti a questa ennesima guerra per bande.

    *Consigliere comunale #farepercatanzaro

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