PalaGallo ancora chiuso, Us Catanzaro Basket: ‘Ci ritiriamo’

Il presidente Scarcello lancia strali: basta promesse, risposte concrete o molliamo tutto. Chiesto incontro al sindaco

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    di Gianluigi Mardente

    Lo sport indoor in città? Una chimera. Volley, basket e calcio a 5: questi sconosciuti. E pensare che tra maschietti e femminucce, di tutte le età, sono ormai gli sport più praticati nel mondo e insieme rischiano di risucchiare il tanto beneamato fratello maggiore: il calcio. Ma questi fantastici e benedetti sport, a Catanzaro diventano dannati e maledetti. Si ha la sensazione, troppo spesso consolidata in fatti di cronaca sportiva, che il diktat di qualcuno lassù sia: lo sport al chiuso, non s’ha da fare. E come abbatterlo? Facile, chiudiamo tutte le strutture e i palazzetti della provincia. La situazione, da quasi due anni a questa parte, è surreale. I palazzetti agibili si contano sulle dita di una mano, anzi, avanza pure qualche dito. Catanzaro città? PalaGallo, PalaGreco e PalaPulerà. Dei tre, uno. Solo il PalaGiovino è funzionante, gli altri due sembrano magazzini chiusi o cantieri aperti. Non se ne può più. Così, mentre le società dilettantistiche fanno i salti mortali per disputare i campionati regionali e interregionali in attesa che qualcosa si muova, il tempo passa e sono molti a dire basta. Mollano , si ritirano, si inginocchiano al lassismo e al pressapochismo delle istituzioni. E’ inutile, non ci sono impianti sportivi per praticare sport indoor. Occhio, entro la fine dell’anno potrebbe scoppiare il caso dell’Us Catanzaro Centro Basket.

    L’US CATANZARO CENTRO BASKET: Eccolo, un esempio di sport sano e società seria. Programmazione, serietà, lavoro e preparazione. Pensate, questo sodalizio di basket, guidato dal presidente Guido Scarcello, ha numeri da capogiro. Disputa il campionato di serie D maschile e soprattutto quello interregionale di serie B femminile. Conta quasi 100 tesserati più una squadra satellite per il mini basket con circa 70 bambini ed oltre alle prime squadre ha:  under 13, under 14, under 15, under 16, under 18 maschile e under 18 femminile. Una vera e propria cantera. Una società capace di fare sport, aggregazione, lavoro nel sociale e cultura del semiprofessionismo. Ma, ma, ma… Allenarsi è impossibile. “Spesso ci alleniamo nella palestra di una scuola – dice il presidente – che misura 20 metri di lunghezza. Praticamente impossibile competere con le altre realtà che riescono a fare anche 5 allenamenti settimanali in strutture agibili e a norma. In queste condizioni non siamo capaci di dare l’opportunità alle nostre ragazze di migliorarsi e competere con le loro avversarie. A questo aggiungete pure che le partite casalinghe di tutte le squadre compreso l’under, in questo inizio di stagione, le abbiamo disputate al PalaGallo a porte chiuse (nelle ultime settimane, prima che il maltempo scoperchiasse il tetto, ndr) ma anche a Rende, Cosenza e adesso S.Andrea sullo Ionio”. Una squadra di nomadi, poverette. E quindi? Quindi non si può più fare.

    MOLLIAMO TUTTO: Aggravi di costi, difficoltà di organizzazione, problemi di logistica e di gestione dell’intera società. Senza una fissa dimora è impossibile fare sport. “Non possiamo nemmeno – prosegue Scarcello – pensare di portare atlete professioniste a Catanzaro . Non accetterebbero mai di venire in Calabria per allenarsi solo 2 o 3 volte a settimana, sanno benissimo che non sarebbe allenante. E’ da due anni che riceviamo promesse mai mantenute, ora basta. Se entro la fine di dicembre non sarà riaperto il PalaGallo e non avremo risposte certe e concrete da parte delle istituzioni, noi ritiriamo tutte le squadre dai rispettivi campionati. Abbiamo voglia di fare sport, viviamo per questo. Ma stanno uccidendo i nostri sogni, non abbiamo alternativa. Evidentemente non interessa a nessuno se lo sport muore in città”. Oggi è 17 dicembre, 14 giorni alla fine dell’anno con in mezzo le feste di Natale. Che facciamo? Facciamo chiudere l’ennesima società dilettantistica di Catanzaro? Decidete voi, una volta per tutte. Intanto il presidente Scarcello gioca l’ultima carta: “Chiediamo un incontro ufficiale con il Sindaco. Vorremmo evidenziare la questione Palagreco, da due anni chiuso e con un primo bando improponibile in cui si obbligava le associazioni sportive a farsi carico del CPI con un costo di circa 35000 mila euro”.

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