Il divieto di mandato imperativo in un libro presentato a Sersale

Il lavoro scritto a quattro mani scritto da Felice Caristo e Nicodemo Oliverio

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    Il rapporto politica e Costituzione è stato oggetto di discussione nell’aula consiliare del Comune di Sersale nel corso della presentazione del libro – scritto da Felice Caristo e Nicodemo Oliverio – intitolato “La rappresentanza politica e il divieto di mandato imperativo: ieri, oggi e domani”. Il libro, suddiviso in due parti – la prima curata da Felice Caristo, studioso di tematiche costituzionali e l’altra da Nicodemo Oliverio, già parlamentare, con una lunga esperienza politica – approfondisce l’evoluzione nel tempo della rappresentanza politica in stretta correlazione con il divieto di mandato imperativo. A introdurre la conversazione (hanno preso parte, fra gli altri, il sindaco Salvatore Torchia, il presidente del consiglio comunale Carmine Capellupo e il direttore della Riserva Naturale Valli Cupe Carmine Lupia) è stato il delegato alla cultura del Comune Tommaso Stanizzi che ha svolto un’attenta disamina storica e giuridica sui significativi dell’articolo 67 della Costituzione per il quale “I membri del Parlamento sono liberi di esercitare la loro funzione senza vincolo di mandato, in quanto rappresentanti della nazione nella sua interezza”. Caristo ha sottolineato la differenza nell’esercizio della funzione di parlamentare tra il voto segreto e il voto palese, regolamentato diversamente tra Camera e Senato, con una diversa computazione dell’astensione che alla Camera fa abbassare il raggiungimento del quorum legale e al Senato viene computato come voto contrario. L’on. Nicodemo Oliverio si è soffermato sulla deriva assunta oggi da un Parlamento “ridotto a ratificare l’infinito utilizzo della decretazione d’urgenza, d’iniziativa governativa”, senza tuttavia dimenticare che la scorsa legislatura è stata segnata dai numerosi cambi di casacca di singoli parlamentari; “fenomeno, quest’ultimo – ha detto Oliverio – mitigato al Senato della Repubblica dall’approvazione di un regolamento parlamentare che consente il passaggio dal proprio gruppo di elezione soltanto al Gruppo misto”. Infine, l’assessore al Lavoro e al Welfare della Regione Calabria Angela Robbe, a cui è toccato tirare le fila del dibattito, ha sottolineato come la limitazione della libertà del parlamentare sottoposto, contrariamente alle previsioni costituzionali, a un vincolo di mandato è stato fatto valere per un contratto di governo sottoscritto successivamente alla celebrazione della tornata elettorale, ossia senza che questo compromesso sia stato legittimato dagli elettori”..
     

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