Turismo, Rotundo: ‘Cosenza batte Catanzaro, colpa di…’

Catanzaro non ha  una classe dirigente capace, in grado di volare alto, di pensare al bene collettivo, tutta incentrata a generare benessere solo per se stessa e per la cerchia degli amici

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    “So già che questo mio ragionamento sul turismo susciterà irritazione in una maggioranza chiusa in sé stessa, allergica ad ogni forma di critica, incapace di dialogare con i cittadini e che quindi non si rende conto di avere portato il Capoluogo al baratro. Sono rimasta molto colpita dai dati forniti da Demoskopica sull’andamento del turismo nel 2018 nella città di Cosenza. Sono dati forniti da una società di rilevazione e sondaggi e non dal Comune, per cui ritengo siano attendibili. Ebbene, nel 2018, cito testualmente ciò che ha dichiarato il presidente di Demoskopica Raffaele Rio, le presenze turistiche nella città di Cosenza sono state 104.194 di cui 85.145 per il settore alberghiero e 19.049 per il settore extra-alberghiero, con una crescita del 6% rispetto al 2017. Si è verificato un piccolo boom negli arrivi di stranieri, con circa 11 presenze e un +41%. L’assessore al turismo obietterà che queste cifre sono nulla rispetto al pullman con 100 parenti e amici del cantante Sparagna che sono arrivati a Catanzaro per il Capodanno (a proposito attendiamo ancora di conoscere le cifre ufficiali dei costi degli artisti, corredate dalle fatture). E mentre Cosenza affida ad un manager internazionale del turismo come Josep Ejarque un progetto strategico, a Catanzaro cosa si fa ? Praticamente nulla. Idee, zero. Le iniziative sono sporadiche e non producono alcun effetto concreto, come potranno testimoniare gli albergatori. Anche iniziative lodevoli sul piano dell’immagine, come il Magna Graecia Film Festival, producono solo la presenza degli ospiti pagata dall’organizzazione. Ma i turisti, dove sono ? Eppure la nostra città ha delle potenzialità che la Città dei Bruzi non ha, a cominciare dal mare, dai vicoli del centro storico, dal Parco della Biodiversità, dall’ospitalità della gente e dalla bontà della cucina. Quello che Catanzaro non ha  una classe dirigente capace, in grado di volare alto, di pensare al bene collettivo, tutta incentrata a generare benessere solo per se stessa e per la cerchia degli amici. Si pensa tantissimo alle poltrone, agli incarichi, alle candidature, non si pensa per nulla al futuro della Città. Catanzaro ha bisogno di un grande progetto per il turismo, da mettere in piedi con l’aiuto di esperti di comprovata valenza ed esperienza, mettendo in rete le tante cose belle che abbiamo, puntando sull’ambiente, sulla storia e sull’enogastronomia. Una lungimirante politica del turismo potrebbe generare centinaia di posti di lavoro per i giovani. Si abbia l’umiltà di ammettere i colpevoli ritardi che ci sono e si lavori tutti assieme a programmi di livello più alto. L’opposizione, davanti a proposte serie, c’è sempre”.

    Cristina Rotundo, Consigliere Comunale #fareperCatanzaro

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