Codacons: ‘Catanzaro come un deserto, l’acqua rimane un miraggio’

Di Lieto sfida il Sindaco a bere l’acqua che sgorga dai rubinetti


“A Catanzaro, oramai, più che interessarsi alle previsioni del tempo, la principale preoccupazione è rappresentata dalle zone in cui mancherà l’acqua. Una mappa dei disagi, soggetta ad aggiornamenti pressoché quotidiani, che rappresenta la cartina di tornasole sulla qualità del servizio offerto ai Cittadini. E così tra rubinetti a secco ed acqua che sgorga talmente sporca da risultare impossibile anche lavarsi – sostiene Francesco Di Lieto del Codacons – i Catanzaresi sono oramai rassegnati e alacremente si organizzano con scorte e riserve per sopperire alla cronica mancanza del prezioso liquido. Neppure le cisterne sono di grande aiuto, infatti, ogni volta che l’acqua ritorna – prosegue Di Lieto – è talmente torbida da imporre una costosa pulizia del serbatoio”.

Un disservizio che penalizza Catanzaro, per questo motivo il Codacons ha chiesto un incontro con il Sindaco Abramo “perché così non si può più andare avanti”.

“È un paradosso pagare l’acqua al prezzo più elevato d’Italia – si legge nella nota del Codacons – per poi assistere ad una vergogna indecente. Spiace che, nei fatti, si preferisca sacrificare la salute dei Catanzaresi sull’altare del profitto. Chiediamo, quale doveroso segno di rispetto per chi è costretto a lavarsi con quell’acqua putrida e deve finanche pagarla,  – sostiene Di Lieto – che il Sindaco Abramo decida, una buona volta, di incontrarci per spiegarci i motivi per cui accetta supinamente le vessazioni che Catanzaro deve subire nella somministrazione dell’acqua. Vogliamo portare il Sindaco a visionare quello che viene fuori dai rubinetti per poi sfidarlo a bere quella porcheria – conclude Di Lieto – che qualcuno spaccia come acqua potabile. Solo così, probabilmente, riusciremo ad ottenere la doverosa riduzione dei canoni”.