‘Nuova sede Tar, perchè non ospitarla nel locale già sede Grand Hotel?

La proposta dell'avvocato Aldo Casalinuovo 

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    Riceviamo e pubblichiamo

    La vicenda della nuova sede del TAR Calabria suscita diverse riflessioni. Leggo che l’Agenzia del Demanio ha bocciato l’operazione di acquisizione dell’immobile già sede della Giunta regionale, ubicato in viale De Filippis, ritendo troppo elevato il prezzo richiesto (oltre undici milioni di euro) per l’acquisto e per la successiva ristrutturazione dell’immobile medesimo. Addirittura, secondo l’Agenzia del Demanio, la stima di valore del fabbricato (comprensiva della necessaria ristrutturazione) non andrebbe oltre la metà circa del prezzo richiesto! Ora, si rimane davvero perplessi rispetto a tale notizia. Ed infatti, la scelta di quell’immobile per la nuova sede del TAR appariva ed appare penalizzante per la città proprio in virtù della sua dislocazione: il palazzo prescelto insiste, com’è noto, su un’arteria di ingresso e di uscita dalla città e, dunque, sostanzialmente al di fuori del perimetro urbano “storico” della stessa. Si discute molto dello spopolamento e dell’”impoverimento” di Catanzaro quanto ad uffici e strutture che possano richiamare flussi di persone nel suo centro storico (ovviamente, latamente inteso), ma si continuano implacabilmente a perseguire scelte che non fanno altro che alimentare tale tendenza. Chi – da tutta la regione – dovrà un domani recarsi presso gli uffici del TAR Calabria, ove la scelta della nuova sede in viale De Filippis dovesse essere confermata, non metterà più piede in città, con evidente ed ulteriore detrimento per la già affannosa microeconomia cittadina. E senza dire della impossibilità di raggiungere la nuova, proposta, sede giudiziaria non utilizzando l’automobile ovvero altri mezzi di locomozione, per come oggi può tranquillamente accadere per i tanti operatori e residenti in città che abbiano la necessità di recarsi presso quegli uffici. Era, dunque, lecito ritenere che nella scelta di quello stabile avesse giocato un ruolo fondamentale il profilo economico di vantaggio: ora sappiamo che così non è, e che, anzi, l’operazione era ed è particolarmente onerosa per le casse dell’erario. Ma un’altra notazione vien da aggiungere. Al momento della destinazione del vecchio Ospedale militare a nuova sede della Procura della Repubblica, non si era forse parlato di “cittadella giudiziaria”, e cioè della vicinanza topografica tra loro degli edifici sede dei principali uffici giudiziari, nell’area di piazza Matteotti? Ed allora, se questo rimane l’obiettivo che si vuole raggiungere (un polo giudiziario completo in centro città), non sarebbe il caso di rivedere la scelta di portare fuori dal perimetro urbano il TAR e di valutare, invece, altre opzioni più coerenti rispetto all’attuale dislocazione degli uffici giudiziari e, tra l’altro, sicuramente più favorevoli rispetto al mantenimento di quel poco di flussi in entrata che oggi residuano in città? L’immobile già sede del Grand Hotel, ad esempio, tra Tribunale, Corte d’Appello e nuova Procura, sarebbe davvero così inidoneo allo scopo? E la sua acquisizione sarebbe davvero così antieconomica rispetto agli undici milioni di euro “bocciati” dall’Agenzia del Demanio, ovvero ai trecentomila preventivati per l’affitto annuale dello stabile di Viale de Filippis? Personalmente, non lo credo. (Nella foto l’attuale sede del Tar)

    Avvocato Aldo Casalinuovo

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