Catanzaro, gestione rifiuti: 10 indagati fallimento Ambiente e servizi

Tra gli indagati ex funzionari, consiglieri comunali e dirigenti del Comune di Catanzaro accusati di bancarotta


L’accusa è quella già nota di bancarotta relativa al fallimento della società “Ambiente e Servizi“. Su di loro pendeva una spada di Damocle, ma in questi giorni è arrivato l’ avviso di garanzia della Procura di Catanzaro per conclusioni di indagini. Da stabilire se si procederà con una richiesta di rinvio a giudizio o di archiviazione, nonostante le acuse.

Si tratta di ex amministratori, funzionari e consiglieri comunali tra i quali figurano anche il dirigente del settore Finanziario del Comune di Catanzaro, Pasquale Costantino, Lorenzo Costa consigliere comunale eletto con il Pd e Francesco Laudadio. Tutti hanno avuto incarichi amministrativi nella società nel periodo tra il 2008 e il 2012, fatti quindi lontani dalla gestione politico amministrativa odierna del Comune, risalenti all’amministrazione di Rosario Olivo, ma che abbracciarono dieci anni di attività della “Ambiente e servizi”, dal 2002 al 2012, nel corso della quale secondo il procuratore Chiara Bonfandini, gli indagati avrebbero omesso di dichiarare fallimento pur conoscendo la grave situazione finanziaria della società che durava dal 2008 non indicando tra le altre cose in bilancio il debito di un milione di euro che avevano accumulato nei confronti del Comune e non riscuotendo i crediti, pari a circa 3 milioni, vantati nei confronti degli enti presso i quali la società prestava i propri servizi.

Gli indagati sono in totale dieci: Valentino Bolic, 74 anni di Roma; Alessandro Brutto, 50 anni di Crotone; Santo Bubbo, 48 anni di Petronà; Lorenzo Costa, 60 anni di Catanzaro; Pasquale Costantino, 64 anni di Catanzaro; Umberto Frangipane, 58 anni di Catanzaro; Francesco Laudadio, 70 anni di Catanzaro; Antonio Riilo, 72 anni di Borgia; Gregorio Tassoni, 58 anni di Catanzaro e Vittorio Todaro, 81 anni di Pianopoli.