La Calabria? Un set all’aperto. Presentata guida cineturismo (VIDEO)

La terra in cui sono stati girati film come 'Il Vangelo secondo Matteo', 'Il lupo della Sila' in un volume presentato ieri al Marca con un'iniziativa del Rotary Catanzaro Tre Colli 

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    Tra la Calabria e il cinema esiste una relazione che, dal Dopoguerra ad oggi, continua ad offrire uno straordinario strumento di promozione del territorio, sebbene ancora poco valorizzato. Se ne è parlato ieri al Marca in occasione della presentazione del volume “Cineturismo in Calabria” promossa dal Rotary Catanzaro Tre Colli. Ad introdurre l’incontro la presidente Rossella Felicetti che ha elogiato la qualità del lavoro editoriale che, in un collage di testi e immagini, rappresenta una sorta di piccolo vademecum su luoghi e personaggi calabresi legati al mondo del cinema. Il dialogo con il curatore Eugenio Attanasio ha, quindi, fornito diversi spunti di discussione sul ruolo che la Cineteca della Calabria, sotto la cui egida è edito il libro, continua a ricoprire dopo tanti anni dal punto di vista della tutela della memoria e della promozione della cinematografia sul nostro territorio.

    L’obiettivo che ha guidato quest’ultimo volume risponde, quindi, al bisogno di “storicizzare il rapporto tra la Calabria e il cinema” sull’onda di una tendenza in costante crescita come quella del cineturismo che ha contribuito a far conoscere i tanti set naturali divenuti celebri sul grande e piccolo schermo.

    Durante la serata c’è stata, quindi, l’occasione di ricordare i celebri classici che furono girati in Calabria – come “Il lupo della Sila”, “Il Vangelo secondo Matteo”, “L’Armata Brancaleone” – e quei personaggi come Amedeo Nazzari e Silvana Mangano che animavano le località più “in” dell’epoca, tra cui Villaggio Mancuso. Il racconto del cinema visto attraverso i luoghi della Calabria è proseguito poi con il filone del neorealismo, da Elio Ruffo a Vittorio De Seta fino ad arrivare a Gianni Amelio.

    Un percorso che è arrivato ai giorni nostri con acclamate produzioni come “Le quattro volte”, “Corpo celeste” e lo spassoso “Qualunquemente” che sono legate all’immagine e all’immaginario che ruota attorno al nostro territorio. L’incontro, a cui hanno partecipato anche altri ospiti legati alla Cineteca – come Domenico Levato e Paolo Turrà, oltre che Carlo Comito, figlio del compianto Maurizio – è stato arricchito dalla testimonianza dell’attrice Isabel Russinova che ha prodotto il film “L’ultimo Re”, ispirato a Le Troiane di Seneca e girato a Diamante. “La scelta di fare le riprese in Calabria – ha detto – è nata dopo un mio spettacolo tra i ruderi di Cirella, un luogo in cui è possibile entrare in contatto con l’anima e il passato del territorio. Serve riconoscere, insieme agli addetti ai lavori e alle istituzioni, l’importante ruolo che il cinema ricopre per la promozione della cultura. Una nuova e diversa progettualità nell’epoca dei social in cui c’è la corsa al tutto e subito”.

    Domenico Iozzo

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