Quartiere Pistoia, Polizia sfida il crimine con lo sport(VIDEO E FOTO) foto

La partita di solidarietà 'Un calcio alla violenza', simbolo di legalità e contro la violenza di genere, della Questura di Catanzaro che ha scelto un quartiere abbandonato come Pistoia si è trasformata in una vera e propria sfida


Un calcio alla violenza, la partita simbolo della Questura di Catanzaro contro la violenza e l’ illegalità ha risvegliato il quartiere Pistoia dal torpore, ma quella che doveva essere una festa si è trasformata nell’ennesimo episodio di illegalità che nel rione la fa da padrone.

Il questore Amalia Di Ruocco ci ha messo la faccia, tutti i suoi uomini e i suoi dirigenti che hanno organizzato e partecipato ala partita, in vista della giornata internazionale della donna, si sono impegnati per dimostrare che lo Stato c’è ed è presente ovunque a Catanzaro, soprattutto in quei luoghi dove la criminalità pretende di dettare legge. 

La Polizia è scesa in campo, non solo calzoncini e scarpette, contro un Catanzaro calcio femminile per dimostrare che a Pistoia si può fare squadra contro il degrado, contro l’abbandono e contro i criminali. Una sfida a muso duro sbattuta dritta in faccia. Sfida che non è stata presa bene e la risposta è arrivata subito. 

Mentre la partita si stava giocando all’insegna dell’allegria e della solidarietà, mentre gli abitanti del quartiere, grandi e piccoli assistevano al match e sostenevano i poliziotti e le atlete in campo, i delinquenti hanno risposto alle spalle, a distanza con forti esplosioni di petardi e a pochi passi dal campetto, rompendo il vetro dell’auto di uno dei dirigenti del Catanzaro calcio femminile e rubando la borsa alla madre di una delle ragazze in campo. In più è stato anche trafugato il telefonino di una adolescente spettatrice. Perché lo Stato, da solo (nessuno dell’amministrazione comunale è stato presente alla manifestazione), nella logica criminale non può sfidare uno dei fortini di Catanzaro.

Invece lo ha fatto ed ha vinto, perché il rione ha vissuto come avrebbe sempre dovuto e dovrebbe vivere: senza paura, e in più gli agenti della Polizia presenti, insieme ai carabinieri, si sono messi subito al lavoro per trovare il responsabile ed in pochi minuti un sospettato era già stato individuato.

La sconfitta sarebbe stata non aver giocato a Pistoia. Non aver dimostrato ai residenti che qualcosa di diverso si può fare. Che la presenza dello Stato mette paura.

Una lezione di vita per tutti nel giorno in cui si era deciso di mettere in campo il cuore contro la violenza sulle donne, in una zona dove quotidianamente, come ha ricordato il Questore, la “Polizia è presente per fare il suo lavoro”, ma anche contro ogni forma di violenza e di illegalità.

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In prima linea c’erano da un lato le atlete della squadra di Calcio femminile del Catanzaro, composta da Valentina Zangari, Giulia Criseo, Viktoriya Markevich, Ilaria Torano, Alessia Moscatello, Giulia Verrino, Giada Rania, Federica Cardone, Erika Pellegrino, Elisabetta Cardamone,  guidate dal mister Giuseppe Sabadini e dal presidente Giacomo Moscatello, dall’altro la squadra della Polizia di Stato, della Questura di Catanzaro, composta da Antonio Maurotti, Gianni Minnici, Saverio Fasanaro, Francesco Nosdeo, Simone Cortese, Giuseppe Mancuso. Una partita di calcio a 5, arbitrata dall’arbitro federale Rebecca Longo. Un inedito derby in favore e a sostegno delle donne vittime di violenza domestica.

Alcune delle componenti la Squadra sono alunne dell’Istituto De Nobili che per il secondo anno sta facendo l’esperienza dell’alternanza scuola lavoro in Questura nell’ufficio Minori della Divisione anticrimine.