‘Ti porto con me nella fossa’, in 18 pagine la violenza di un uomo

Tu non dire nulla, questa è casa mia e comando io è inutile che mi denunci, sei una puttana di merda

Più informazioni su


    di Giulia Zampina

    Diciotto pagine fitte, quella dell’ordinanza di convalida dell’arresto a carico di un 60enne catanzarese, che raccontano una storia, apparentemente uguale a tante, ma che non finisce mai di indignare. La storia di un uomo, delle sue violenze nei confronti di moglie e figli, dell’omertà di una madre, quella dell’arresto, che non frena le ire del figlio anzi le alimenta contro una nuora oramai inerme e dei giovani costretti a respirare aria e odio. I carabinieri della stazione principale di Catanzaro, guidati dal maresciallo Bruno, i colleghi del nucleo radiomobile ai comandi del tenente Alessandro Genovese, tutti militari della compagnia di Catanzaro del capitano Antonino Piccione, hanno messo la parola fine ad anni di violenze. Anche se non è come nelle favole e il fine non è lieto. “Ti faccio vedere io, brucio tutto. Ti porto con me nella fossa”. “Tu non dire nulla, questa è casa mia e comando io è inutile che mi denunci, sei una puttana di merda”. Sono queste alcune delle frasi che quell’uomo, arrestato dai carabinieri nei giorni scorsi, ha pronunciato all’indirizzo di moglie e figlia proprio davanti ai militari, che, mentre cercavano di riportare la situazione alla normalità hanno dovuto assistere anche alle invettive della suocera della donna “scema, vergognati, mio figlio ti ha mantenuta”. È stato il figlio della coppia ad avvisare i militari di quanto stava accadendo. I militari si sono trovati davanti tre ragazzi esausti ed intimoriti per se’ e per la madre dopo anni di angherie da parte di un padre che quel giorno minacciava tutti con un martello. In particolare una delle figlie si era sentita apostrofare dal padre come donnaccia e donna da galera per aver provato a difendere la madre. Diciotto pagine che raccontano una storia come tante è vero, una storia con un finale non tragico solo per il coraggio di un figlio e la tempestività dei carabinieri, una storia che non dovrebbe più ripetersi se solo i servizi sociali territoriali di base si rendessero conto che storie come queste non devono riempire più neanche una sola pagina della storia di questa umanità.

    Più informazioni su