Amc, Bosco: ‘Management garantisca servizi o vada a casa’

Il consigliere comunale: 'sui diritti e sui servizi non si fanno né mediazioni né passi indietro"

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“Tempi di percorrenza lunghissimi, – scrive Gianmichele Bosco consigliere comunale di Cambiavento -pensiline divelte, pulizia carente, indicazioni delle corse e degli orari mancanti. Ecco i motivi per cui ho fatto un video sul trasporto pubblico locale. Non ho fatto certamente fatto nessuna scoperta. Viviamo in una città dove i diritti vengono costantemente calpestati, dove i servizi sono quasi inesistenti e dove è impossibile pensare di trascorrere una giornata senza far ricorso ad un mezzo di trasporto privato. Molti sono ormai rassegnati: preferiscono rinunciare proprio all’idea di utilizzare l’autobus. Ricorrere al pullman, soprattutto per chi vive in periferia, equivale ad un terno al lotto.

Nonostante il cumulo di anni di servizio scadente ( finanziato dalla Regione e dal Comune), non si è mai pensato che l’Amc potesse rimodellare la mobilità, magari in chiave ecosostenibile e soprattutto in modo tale da garantire maggiore efficienza. La società partecipata è stata considerata più semplicemente come strumento attraverso cui aumentare il proprio potere. Il servizio pubblico, insomma, non è mai stata la priorità. Tuttavia, non si può più accettare l’abitudine al peggio. Non fosse altro perché i cittadini le tasse le pagano e i loro soldi devono essere impiegati per garantire i servizi. Per questo non mi stancherò mai di denunciare le inefficienze pubbliche.

E’ assurdo pensare che chiunque volesse prendere l’autobus da qualunque parte della città non abbia nessuna indicazione di orario (gli unici orari indicati sono quelli di partenza, non quelli di arrivo e tanto meno quelli delle fermate intermedie). È inconcepibile che non ci sia nemmeno l’indicazione del numero del mezzo che forse passerà e che forse si fermerà. È intollerabile che le pensiline siano totalmente divelte e che i coraggiosi fruitori non sappiano come e dove ripararsi in giornate di maltempo. Un management, scelto e tutelato dall’amministrazione Abramo, che ci dice che i conti sono apposto ma che non garantisce i servizi basilari non può far altro che rassegnare le proprie dimissioni. Cari vertici dell’Amc, sui diritti e sui servizi non si fanno né mediazioni né passi indietro: o si garantiscono o si va a casa”.

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