Catanzaro Calcio, Signorini: spogliatoio unito, il presidente un padre

Il difensore si è raccontato oggi da ospite di Studio giallorosso. "Dopo Catania e Rieti è venuto a parlarci nello spogliatoio con le lacrime agli occhi, pensare già ai playoff? No, al primo posto". Rivedi la puntata


di Gianfranco Giovene

Concentrazione al massimo, in casa Catanzaro, in vista del match di domenica contro la Sicula Leonzio. A testimoniarlo ci ha pensato questo pomeriggio anche Andrea Signorini, ospite di Studio Giallorosso nella tradizionale puntata di avvicinamento alla gara del weekend delle aquile. «Abbiamo lavorato tanto sul campo con il mister – ha detto il difensore – e vogliamo uscire da questo momento tutti insieme. Cinquantun punti non si fanno per caso e l’obiettivo è ritrovare la via della vittoria già dal prossimo turno». Un ritornello in settimana ripetuto anche dai compagni Celiento e De Risio a testimonianza di come il gruppo sia rimasto compatto nonostante il periodo nero dal punto di vista dei risultati e voglia ricominciare a macinare punti già contro i siciliani anche per scacciare qualche critica di troppo e rilanciare la propria sfida per il miglior piazzamento playoff.

ESPERIENZA – «Non è una partita o un episodio che può cambiare l’intera stagione – ha affermato il difensore guardando alle ultime sconfitte ma anche alla vittoria mancata di Castellammare – Ci sta in determinati frangenti accusare un po’ il colpo dal punto di vista fisico ma quando le gambe non girano bisogna uscirne con l’esperienza». Già, l’esperienza, fattore fondamentale in un campionato come la serie C. Su questo piano il Catanzaro ha forse pagato qualcosa ad avversarie più blasonate mostrando sì una gioventù brillante e di prospettiva, per stessa ammissione del suo tecnico però non abituata a determinati contesti. Il gruppo è però la vera forza e Signorini lo sottolinea senza remore.

SPOGLIATOIO UNITO – «Sbaglia chi pensa che lo spogliatoio sia spaccato – ha detto il centrale ex Ternana – nonostante le sconfitte siamo sereni e compatti e ci piace stare insieme. Ogni due settimane facciamo una cena di squadra, a volte anche con il mister e il presidente – ha aggiunto – Il più “pazzo” tra noi? Certamente Giannone, con i suoi scherzi e la sua napoletanità. Se pensiamo già ai playoff? No, il nostro obiettivo fino a quando la matematica non ci condanna è vincere il campionato». Se l’urto del periodaccio non ha spaccato l’unione d’intenti è anche merito di tifoseria e presidente, pedine fondamentali secondo lo stesso numero quindici della stagione giallorossa.

IL “PRES” E I TIFOSI – «Durante la stagione il presidente è sempre stato presente: viene al campo, assiste agli allenamenti e si informa sempre anche sui nostri infortuni. Dopo Catania e Rieti è venuto a parlarci nello spogliatoio con le lacrime agli occhi, come un padre con i suoi figli. I tifosi? Ricordo la partita contro la Juve Stabia in casa: perdevamo zero a tre e la curva ci applaudiva. Poche volte mi è capitato in carriera e devo ammettere che sono rimasto ugualmente stupito».

IL RICORDO – Toccante, durante la puntata, anche il ricordo del papà Gianluca, bandiera del Genoa, scomparso nel 2002 per SLA. «Anche durante la malattia non ha mai voluto mollare – ha affermato Signorini – e la lezione più importante che mi ha trasmesso è certamente questa».