Processo Field, Regione Calabria ammessa parte civile

Iniziata udienza preliminare ad ex amministratori ente in house

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    La regione si costituisce parte civile nel processo a carico di Domenico Barile in qualità di presidente della Fondazione Field, Lucio Marrello in qualità di direttore amministrativo, Attilio Sarcone, Roberto Ferrari, Raffaele Manfredi, Sergio De Marco, Onofrio Magarò, Alfio Pisani.

    Nel corso dell’udienza preliminare di oggi, davanti al giudice Tiziana Macrì, sono comparsi gli imputati poiché chiamati a rispondere dell’accusa di peculato, per aver utilizzato le casse della fondazione regionale come un bancomat.
    In apertura d’udienza, la Regione Calabria, difesa e assistita da Antonio Lomonaco, ha chiesto ed ottenuto di costituirsi parte civile per il ristoro dei complessivi danni ammontanti a quasi 600.000 euro.

    I fatti contestati ricadono negli anni 2011 e 2012. Secondo l’accusa il presidente Barile e il direttore amministrativo Marrello e gli altri sei indagati (De Marzo, Pisani, Manfredi e Magarò rispettivamente direttore affari finanziari, direttore affari generali, direttore relazioni istituzionali, direttore tecnico pt) Sarcone e Ferrari consulenti esterni, ognuno con un ruolo specifico ( avrebbero utilizzato i soldi della fondazione regionale – organismo in House della regione Calabria a totale ed esclusivo capitale Regionale per pagare vecchi debiti e spese varie tra cui viaggi, soggiorni, fiori e piante, consulenze, carburante, ristoranti e alberghi per una cifra complessiva di circa 187 mila euro; premi di produzione per oltre 160 mila euro e debiti personali con consulenze esterne per quasi 70 mila euro.

    Barile e Marrello poi, sempre secondo l’accusa, in concorso materiale e morale tra loro, avrebbero intrattenuto rapporti personali e di lavoro con Sarcone e Ferrari (quali extraneus che concorrono moralmente – “istigatori, determinatori e comunque beneficiari ultimi dell’illecita condotta)  professionisti esterni alla Fondazione regionale i quali si appropriavano al fine di profitto, senza una giusta causa, rispettivamente delle somme di 18.500 e 42 mila euro. 

    Sia Sarcone che Ferrari avrebbero avuto rapporti personali, estranei a quelli istituzionali, con Barile che secondo l’accusa avrebbe saldato alcuni debiti personali più in particolare legate al pagamento di lavori che il Ferrari aveva effettuato presso alberghi di proprietà del Barile provvedendo alla stipula di due contratti di lavoro a progetto.

    L’udienza preliminare proseguirà il prossimo 25 giugno con le discussioni delle parti.
    La pubblica accusa era rappresentata in aula da Domenico Assumma, mentre nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, gli avvocati Giancarlo Pittelli, Roberto Le Pera, Enzo Galeota, Vincenzo Belvedere, Giuseppe Maragò e Vincenzo Adamo.

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