Celia: ‘Giovino e tutte le contraddizioni di Abramo’

Il consigliere: 'Il sindaco non ha detto chiaramente se il comparto sul quale sarà pubblicato un concorso di idee è di 230 ettari oppure solo di 100 come poi confermato su un post. Non ha spiegato il perché della tripartizione dell’area'

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     “Il convegno organizzato dal sindaco sul destino urbanistico di Giovino ha messo in evidenza, se ancora ce n’e fosse bisogno, le contraddizioni di Abramo, il quale, con le parole tenta di fare il prestigiatore come nel gioco delle tre carte. Purtroppo, in questo caso non si tratta di un gioco, ma del destino di un’area, l’unica rimasta ancora incontaminata e che può rappresentare la leva di quell’auspicato sviluppo turistico non solo nella zona, ma di tutta la città”. Lo afferma il consigliere comunale Fabio Celia (#fareperCatanzaro). “Le tre carte del “prestigiatore” – prosegue – sono rappresentate dalla tripartizione che l’amministrazione Abramo ha già deciso e che ha tentato, sempre a parole, di “mascherare”, di dire e non dire, di spiegare e non spiegare nel corso di quel convegno dove nessuno ha capito nulla. O non abbiamo capito che tutto oramai è stato deciso nelle segrete stanze e il convegno è servito a crearsi l’alibi. Questo perché Abramo non ha detto chiaramente se il comparto sul quale sarà pubblicato un concorso di idee è di 230 ettari oppure solo di 100 come poi confermato su un post. Non ha spiegato il perché della tripartizione dell’area.

    Non lo sappiamo, non lo abbiamo capito e come noi penso non lo abbia capito nessuno. Frasi fatte e ripetute come “siamo contro la cementificazione”, “consumo suolo zero”, “non ci saranno villette”, “faremo un concorso internazionale”, le abbiamo sentite più volte, anche nell’ultima seduta del Consiglio comunale, ma in realtà Giovino è stata venduta come Giuda vendette Gesù e i romani si spartirono le sue vesti. La trovata del tavolo permanente, il coinvolgimento, la condivisione sono la solita tattica di Abramo, un modo per prendere tempo magari in attesa di decisioni politiche su eventuali candidature regionali o europee. La verità è che Abramo non crede in uno sviluppo turistico di Giovino. Per noi, invece, deve esserci una progettazione unitaria dell’intero comparto, da affidare ai maggiori esperti in materia di urbanistica applicata al turismo, a cui i privati dovranno poi adeguarsi, anche salvaguardando i loro legittimi interessi. Abramo e i suoi pretoriani dicano chiaramente, senza giri di parola, quale destino hanno in mente per Giovino e l’intero quartiere Lido. Noi ci batteremo affinché non sia simile a quello disegnato e, purtroppo già materializzato, per l’intera città”.

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