Corruzione in Calabria: ‘Consente a tanti di fare schifo’

Giornata di studi dell' Università dedicata alla corruzione divisa in due momenti, protagonisti tra gli altri Piercamillo Davigo, Nicola Morra, Nicola Gratteri insieme al ministro Alfonso Bonafede


Corruzione al centro della lunga giornata di studi organizzata dal Dipartimento di giurisprudenza, economia e socilogia dell’ Università Magna graecia di Catanzaro con il ministro Alfonso Bonafede protagonista della seconda parte, insieme al procuratore Federico Cafiero De Raho, Nicola Gratteri, Vito Tenore e Marco Travaglio ed una prima parte dedicata alla sua conoscenza ed alla trasparenza, ma sempre al fenomeno corruttivo in sé che corrode dall’interno il sistema, spesso delle pubbliche amministrazioni, come un cancro, fino a renderlo completamente distorto per chi osserva anche dall’esterno. Giudici più inflessibili gli stessi cittadini che finiscono col non credere più in chi li governa e in chi li tutela soprattutto in Calabria dove spesso corruzione e ‘ndrangheta vanno a braccetto.

Un sistema quello delle corruzioni, sconosciuto ai più, come ha sottolineato Piercamillo Davigo consigliere del Csm ed ex componente del pool Mani pulite di Milano. “Un sistema – ha detto – che si conosce poco, anche se se ne parla molto, quindi serve conoscerla perché quando si tratta in modo diverso da come deve essere trattata, perché non si conosce, è difficile ottenere risultati sul suo contrasto”.

Corruzione, Morra: ‘Nella sanità ha consentito a tanti di fare schifo’

Auditorium gremito tra avvocati, giornalisti, magistrati e studenti che hanno prestato attenzione a tutti i punti di vista, specie nel corso degli interventi tecnici come quelli di Davigo, Ida NicotraAndrea Mascherin, ma particolarmente attenti anche quando a prendere la parola sono stati Arturo Bova, presidente della Commissione regionale antindrangheta, e Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare antimafia, che ha parlato della vicenda della Procura di Salerno e delle sue indagini e di una tematica molto cara alla Calabria, specie in queste ultime settimane, come la sanità, soprattutto se si pensa all’ Asp di Reggio Calabria più volte chiamata in causa dal senatore. “Il decreto – ha osservato Morra – è uno strumento con cui si cerca di spazzare via quegli elementi anche giuridici che hanno consentito a tanti di fare schifo, mi si lasci usare questa espressione, perché è assolutamente vergognoso che sul diritto alla salute dei calabresi qualcuno, cioè la ‘ndrangheta, con la collusione di uomini dello Stato, faccia affari”.

Arriva prima Nicola Gratteri e anche lui parla di corruzione incontrando i ragazzi

In anticipo sulla “tabella di marcia” perché il suo intervento è previsto nel pomeriggio, dopo la pausa,il procuratore di CatanzaroNicola Gratteri, sempre disponibile al confronto, non solo con i giornalisti, ma anche con i giovani, numerosi, che vogliono incontrarlo, ha detto la sua sulla corruzione in generale, ma anche sulla nuova legge chiamata “Spazzacorrotti“, dopo un passaggio su un’ inchiesta di enorme interesse per i calabresi come “Lande desolate” che coinvolge il presidente della Regione Calabria. “La corruzione è in crescita – ha detto Gratteri – perché le mafie preferiscono pagare invece di uccidere e danneggiare, che sono atti che fanno più rumore. Questi convegni sono importanti se poi chi viene da Roma prende appunti ed è consequenziale, altrimenti è una passerella per tutti”.

Secondo il procuratore di Catanzaro “gli interventi da fare sono tremila contemporaneamente: piccoli, medi e grandi, bisogna solo incominciare a fare. Li conoscono tutti, i cassetti sono pieni di articolati di legge, bisogna solo avere la volontà, la libertà e il coraggio di fare”. Gratteri ha concluso con ottimismo: “Bisogna avere fiducia nel futuro, e credere in noi perchè ce la stiamo mettendo tutta. Con il concorso dei calabresi perbene, non quelli del politicamente corretto, ce la faremo”.