Alunna del Sabatini rappresenterà Calabria a Olimpiadi Problem solving

Finale nazionale Olimpiadi di Problem Solving, la Calabria sarà rappresentata da un’alunna del Sabatini di Borgia


Finale nazionale delle Olimpiadi di Problem Solving. La Calabria sarà rappresentata da un’alunna 
dell’ Istituto Comprensivo “G. Sabatini” di Borgia

Sabato prossimo, 13 aprile 2019,  si terrà a Cesena la finale nazionale delle Olimpiadi di Problem Solving e ogni regione italiana sarà rappresentata dalle squadre e dagli alunni che hanno vinto le rispettive gare regionali. E per quanto riguarda la categoria della gara individuale per la scuola secondaria di I  grado,  la Calabria sarà rappresentata dall’alunna Felicia Bubba, frequentante la classe terza A del plesso scolastico di Caraffa di Catanzaro dell’Istituto Comprensivo “G. Sabatini” di Borgia. L’importante qualificazione è arrivata grazie al primo posto ottenuto nella recente gara regionale del 20 marzo scorso. La dirigente scolastica, dr.ssa Marialuisa Lagani, ha espresso soddisfazione per il raggiungimento di tale traguardo che premia il grande impegno profuso dall’istituto nella tematica del “problem solving”, anche attraverso l’ampliamento della propria offerta formativa triennale che ha consentito la partecipazione di circa 120 alunni, con l’obiettivo di ampliare la platea fin dal prossimo anno. E al raggiungimento di questo risultato ha contribuito, anche, la presenza di gruppo di docenti motivati, che da anni portano avanti con passione tale tipo di progettazione didattica.  Oltre alla qualificazione nella gara individuale, c’è da sottolineare l’ottimo  secondo posto regionale per la squadra della scuola primaria di Roccelletta. Un ringraziamento va alla docente referente per la classe 3A di Caraffa,  prof.ssa Maria Vittoria Avolio, al prof. Tommaso Bubba, da sempre referente di istituto per le Olimpiadi di Problem Solving e a tutti gli altri docenti che, con dedizione e motivazione, preparano gli alunni alle competizioni. Ma al di là del risultato delle gare, ciò che conta è l’importante ricaduta didattica sugli alunni che, fin dalla scuola primaria, cominciano a familiarizzare con il problem solving, tanto richiesto dal mondo lavorativo e professionale odierno.

Ma in che cosa consiste il problem solving? Il termine problem solving, che potrebbe essere tradotto in italiano letteralmente con l’espressione “risoluzione di problemi”, non è una nuova disciplina scolastica, bensì una competenza trasversale che consiste nella capacità di analizzare una situazione problematica allo scopo di  trovare  le possibili soluzioni e selezionare quella che più di altre meglio si adatta alla situazione problematica.

Alcuni anni fa il MIUR, su suggerimento di alcuni docenti universitari di informatica e matematica, ha istituito le Olimpiadi di Problem Solving, allo scopo di proporre,  fin dalla scuola primaria, una serie di problemi, per lo più di carattere matematico, la cui risoluzione non richiedesse semplicemente l’applicazione di  una formula, ma che mirasse a far sviluppare un approccio metodologico diverso, consistente nell’analizzare la problematica proposta al fine di trovare non  una  soluzione, ma tutte  le possibili soluzioni per giungere ad individuare, infine, anche tramite eliminazione, quella più adatta al contesto o alla situazione problematica. Le prove contengono, inoltre, quesiti caratteristici del pensiero computazionale oltre che di logica e quesiti proposti in lingua inglese.   

Il progetto ministeriale, inoltre, è stato ideato sotto forma di gioco e competizione, elementi che accendono facilmente l’entusiasmo e  incrementano l’interesse degli alunni, i quali, attraverso  le varie gare ufficiali calendarizzate durante l’anno scolastico, hanno la possibilità di migliorare le loro performance, allenandosi per  affinare sempre di più la propria capacità risolutiva  e prepararsi così alla prossima sfida.

Ma  il  momento in cui le squadre e gli alunni si mettono veramente alla prova è rappresentato soprattutto dalle gare regionali che, una per ogni categoria, selezionano drasticamente i partecipanti e solo la conquista del primo posto nella graduatoria consente l’accesso all’ambita finale nazionale. Infatti, per regolamento, ogni plesso scolastico può iscrivere una sola squadra e solo 3 alunni per la gara individuale. E  questo  costringe le scuole ad operare delle forti selezioni interne, con l’intento di schierare gli alunni più meritevoli. 

E il ministero, per tramite degli uffici scolastici regionali, al fine di garantire parità di condizioni a tutti i concorrenti, individua annualmente  le scuole polo presso cui vengono svolte le gare regionali e tra queste scuole è presente anche il “G. Sabatini”  e,  pertanto, nella giornata del 20 marzo scorso,  le squadre  di Cortale e Girifalco,  oltre che quelle dei plessi di Borgia, Caraffa e Roccelletta, si sono ritrovate non solo per svolgere le gare previste, ma anche per dar vita ad un’occasione di incontro, di confronto e dibattito sul “problem solving”. Con l’occasione si è svolta anche una cerimonia per la consegna degli attestati a tutti gli alunni partecipanti.

E così, qualche giorno più tardi, con la pubblicazione delle graduatorie definitive per ogni regione, è arrivata anche la gradita notizia della qualificazione di Felicia Bubba alla finalissima nazionale di Cesena.