Giovino, le dieci domande di Costanzo ad Abramo

Il capogruppo di #farepercatanzaro torna sull'argomento che ha tenuto banco nelle scorse settimane

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    Il capogruppo di #farepercatanzaro in una nota torna a parlare della questione Giovino rivolgendo al sindaco dieci domande.

    “Su Giovino ora cala il silenzio. Dopo il “grandioso” convegno che ha visto la partecipazione di poco più di un centinaio di persone , si torna a lavorare dietro le quinte. Abramo pensa di avere risolto tutto con il “grandioso” convegno che non è servito a nulla, se non a rinviare ogni scelta.

    Noi pensiamo che il sindaco abbia il dovere di fare chiarezza su una serie di interrogativi su Giovino e sulle reali intenzioni della sua maggioranza. Pensiamo utile rivolgergli ufficialmente 10 domande a cui non avrà difficoltà a rispondere pubblicamente, nel rispetto che egli deve ai cittadini.

    1) Perché, visto che è stata avviata la redazione del PSC (Piano Strutturale Comunale), avete cercato in tutti i modi di anticiparne i contenuti, proponendo una variante per Giovino ?

    2) Perché volete a tutti i costi sottrarre alla pianificazione generale del PSC il comparto di Giovino-Alli, impedendo che possa essere messo in correlazione con le altre aree strategiche del Centro Storico e di Germaneto ?

    3) Perché sta evitando di indicare quali saranno i “criteri inequivocabili circa il destino dell’area litoranea tra Giovino e il fiume Alli”, come enunciato nel suo programma elettorale ?

    4) Siete coscienti che la tripartizione porterà benefici solo a qualche singolo proprietario, come nel caso della lottizzazione denominata Il Faro, a suo tempo bocciata, ricadente nel settore B ( è di circa 20 ettari compresa, tra le ultime case di Giovino ed il torrente Castace, la più grande di tutte le lottizzazioni proposte dai singoli proprietari sia per estensione che per valore finanziario) che nella proposta di tripartizione costituisce un “comparto edificatorio unitario” nel quale si può procedere senza attendere l’esito del Bando Internazionale, previa concertazione tra pubblico e privato.

    5) Perchè nella proposta di deliberazione sulla tripartizione, prima pubblicata e poi ritirata, il Settore B viene alleggerito “dall’obbligo di sottoscrizione di un atto di impegno a contribuire, per quota parte, alla spesa per le urbanizzazioni comprensoriali…“, mentre il Settore A resta obbligato e quindi compartecipa in quota parte ad una spesa che ascende a circa 20 milioni di euro?

    6) Perchè non vengono dettagliatamente specificati i contenuti del“corretto equilibrio tra pubblico e privato” previsto per il Settore B? 

    7) Perché non afferma con chiarezza se viene rispettato il principio di Pubblica Utilità?

    8)  Perché non afferma con altrettanta chiarezza se viene rispettato il principio del contenimento del consumo del suolo a saldo zero, previsto nelle Linee Guida del PSC e nel suo programma elettorale?

    9) Perchè non ha assunto l’impegno solenne che tutte le pratiche relative a Giovino, sottolineiamo tutte, saranno trattate in Consiglio Comunale?

    10) Perchè non ha assunto l’impegno solenne di bocciare eventuali proposte di lottizzazioni nell’area di Giovino?

    Siamo sicuri che il sindaco non farà attendere la sua puntuale risposta a queste 10 semplici domande. Da parte nostra, assicuriamo che non abbasseremo mai la guardia perché siamo convinti che “gatta ci cova” e che il partito del mattone che si annida nella maggioranza non si darà per vinto.

     

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